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Ti ha fatto ridere?

Dopo l'orgasmo una sonora risata difficile da comprendere.

Di Maurizio Bini
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Getty Images

Chi ha detto che il riso fa buon sangue non conosce Riccarda. Nel suo caso fa sangue, ma non tanto buono, dato che la sua risata è irrefrenabile quanto inopportuna. Lei è una tranquilla impiegata, divorziata e con due figli, che ha l’originale (ma non esclusiva) caratteristica di ridere a crepapelle subito dopo l’orgasmo. È una scarica liberatoria che ha avuto da sempre, e che da sempre le ha creato problemi.

Con l’attuale proliferazione dei maschi insicuri, poi, convincere un partner che trattasi di questione del tutto fisica e non di un giudizio sulla prestazione è sempre più faticoso per Riccarda. Finché la coppia regge su altri presupposti relazionali il compromesso è possibile, e non a caso il suo matrimonio è durato quasi dieci anni. Poi il marito ha iniziato una relazione con una ventitreenne cubana che (viste le foto) scatena tutte le voglie meno che quella di ridere, e la storia è finita.

Dopo un paio d’anni necessari per leccarsi le ferite, Riccarda ora ha trovato un nuovo compagno con il quale vorrebbe provare a costruire una relazione stabile, ma ha paura che il suo “difetto” rovini tutto. Per questo è venuta da me in consultazione.

Dato che il suo matrimonio ha avuto una crisi per questioni caraibiche, non per quelle ilari, decido di indagare un po’ di più. Così viene fuori che tra i due partner più significativi (il marito e quello attuale) ce n’è stato un terzo, occasionale e violento, che dopo un rapporto sessuale l’ha pestata proprio a causa del suo “difettuccio” (il procedimento penale è tuttora in corso).

Ovvio che le paure di Riccarda, dopo quell’esperienza, sono del tutto giustificate. Ma per quanto la sua richiesta sia ragionevole, togliere quel riflesso non è mica facile, soprattutto se collegato a esperienze così private e intime, difficili da riprodurre in sedute di decondizionamento.

Per questo decidiamo insieme di affidarci alla medicina preventiva. Vale a dire che lei farà una bella chiacchierata con il nuovo candidato per spiegargli i vantaggi dell’avere a fianco una donna che manifesta così esplicitamente e platealmene la sua soddisfazione.

Rafforzo le sue convinzioni con un corollario di luoghi comuni del tipo: «E poi gli uomini, “dopo”, non stanno tutto il tempo a scrutare i minimi indizi delle loro performance?». «Non dicono tutte che i maschi si distinguono in tre categorie: quelli che dopo fumano, quelli che poi si girano dall’altra parte, e quelli che chiedono com’è andata?». Le faccio notare quanto tempo si risparmia con una sola risata (e quanto tempo libero resta per fumare).

Tutto a posto, quindi. O almeno così mi pare, ma le vie dell’insicurezza maschile prendono spesso percorsi inaspettati. Dopo qualche mese è venuto lui (quello nuovo), pieno di dubbi sulle sue capacità: è un po’ che Riccarda non ride più. Se non fosse così preoccupante ci sarebbe da ridere.

*PAG*
Due risposte a questioni (im)probabili

Domanda: il Viagra ha compiuto 10 anni: oggi le cose vanno meglio? Risposta: soprattutto in fatto di pari opportunità: ora anche lui può fingere un trasporto che in realtà non prova. Così la (mal)pratica ha indotto un uso cosmetico della sostanza, e non a caso molti medici per curare veri problemi erettivi prescrivono farmaci simili, ma meno famosi (più per un fatto psicologico che per reali differenze terapeutiche). L’altro effetto paradossale è che ora nessun maschio può più sottrarsi ai doveri coniugali. L’analogo del mal di testa (una provvidenziale defaillance) non è più accettabile: anche le mogli più tranquille conoscono la pillola blu.

Domanda: che ne dice della ricerca del partner ideale con il prelievo di Dna?
Risposta: dei matematici cinesi hanno trovato un modello statistico altrettanto valido (e meno costoso): si tratta di accompagnarsi con almeno 12 partner, dando loro un voto. Dal tredicesimo in poi quello che supera di almeno un’unità il punteggio migliore può essere considerato quello giusto.

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Quando lei (dopo) scoppia a ridere

Dopo l'orgasmo Riccarda scoppia in una risata irrefrenabile quanto inopportuna. È una scarica liberatoria che ha avuto da sempre, e che da sempre le ha creato problemi.

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Incontrollabile come il solletico

Convincere il partner che si tratta di una questione del tutto fisica e non di un giudizio sulla prestazione è molto faticoso.

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l viagra compie 10 anni

Oggi le cose vanno meglio? Soprattutto in fatto di pari opportunità: ora anche lui può fingere un trasporto che in realtà non prova. Così la (mal)pratica ha indotto un uso cosmetico della sostanza, e non a caso molti medici per curare veri problemi erettivi prescrivono farmaci simili ma meno famosi (più per un fatto psicologico che per reali differenze terapeutiche). L’altro effetto paradossale è che ora nessun maschio può più sottrarsi ai doveri coniugali. L’analogo del mal di testa (una provvidenziale defaillance) non è più accettabile: anche le mogli più tranquille conoscono la pillola blu.

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