Le donne non hanno più bisogno di periodi “normali”. Il ciclo di vita del ciclo mestruale sta cambiando, e i motivi sono: a) la necessità di ritardarlo, b) evitare il problema delle eventuali macchie, c) monitorare e contenere i costi. Sì, perché anche l ciclo ha bisogno di una spending review e il motivo è semplice: la tassa rosa ci costa un sacco. Secondo un recente esperimento dell’Huffington Post, tra tamponi, antidolorifici e comfort food, in media una donna (dai 13 ai 51 anni circa, con un ciclo lungo da tre a sette giorni) che avrà 456 cicli in 38 anni, ovvero circa 2,280 al giorno, potrebbe arrivare a spendere oltre 16 mila euro nel corso di una vita.

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La spesa più costosa è rappresentata dai contraccettivi: dalla pillola alla spirale, passando per il cerotto, il controllo delle nascite costa a una donna circa 10mila euro. Al secondo posto l’acquisto di nuovi slip, quelli che si usano soltanto in quei giorni, che possono macchiarsi irriparabilmente (circa 2mila euro). Seguono i tamponiche, in base all’intensità e alla durata del ciclo, una donna cambia ogni 4/8 ore, quindi una media di 6 al giorno per un costo totale che si aggira intorno ai 1600 euro. A un massimo di tre al giorno invece, può arrivare l’assunzione di farmaci analgesici a base di ibuprofene: la spesa? Poco più di mille euro. L’investimento tra i meno costosi (intorno agli 800 euro) ma molto molto piacevole è quello del cioccolato o dello zucchero in qualsiasi forma: in quei giorni non c’è nulla di più comfort del comfort food. Capitale facilmente gestibile quello relativo alla scialuppa di salvataggio più sicura in assoluto: il salva slip con una spesa totale di circa 400 euro. Insomma, il ciclo è a tutti gli effetti uno degli investimenti obbligati della vita (e ufficialmente non più un tabù) che in cambio offre settimane di puro fastidio for free. Evviva.