Ammettiamolo. Questa storia dell’idratazione ci è sfuggita di mano. Le filosofie di pensiero si dividono tra quelli che «meno di otto bicchieri di acqua al giorno mai», e gli altri dell’acqua calda al limone appena svegli. Poi c’è anche chi crede che bere molto comprometta lo stato dei reni e che non favorisca affatto la diminuzione della ritenzione idrica. La bagarre non si ferma, anzi, ad annacquare le poche certezze ci pensa il Canadian Journal of Public Health che ha pubblicato lo studio di una equipe di scienziati secondo il quale bere acqua da una bottiglia di plastica “vecchia” è rubricabile tra le cose da non fare (mai più). Dai risultati dei test infatti, è emerso che su un campione di 76 bottiglie d’acqua di plastica lasciate a temperatura ambiente per un periodo di tempo prolungato, i due terzi presentavano livelli di batteri nettamente superiori rispetto al limite consentito. Quindi, buttate all’istante quella bottiglietta che staziona sulla vostra scrivania da giorni, please. Sono più zozze del previsto.
Lo conferma un altro studio pubblicato da KLTV News e realizzato dal team di ricercatori guidati da Richard Wallace, docente presso l’Università del Texas Healt Center, «nelle plastica delle bottiglie lasciate a loro stesse da tempo, si annidano batteri che, nella peggiore delle ipotesi, potrebbero causare un’intossicazione alimentare e quindi nausea e vomito». Desiderio di idratazione a parte, che siano otto o due bicchieri, l'acqua sempre fresca please.