Allergie alimentari in viaggio. Bastano 36 ore per fare il giro del mondo in aereo. Un tempo infinitamente breve per assorbire fusi orari, variazioni climatiche, ma soprattutto diverse abitudini alimentari. Specialmente se si hanno esigenze speciali, sensibilità o idiosincrasie in fatto di cibo. In pratica quello che capita alla stragrande maggioranza degli italiani che, secondo una ricerca Doxa commissionata da Groupon, ammettono di avere più di una mania o fissazione al ristorante (lo dice addirittura il 94% degli interpellati). E quando mangiano fuori, nel 21% dei casi scelgono piatti senza lattosio o per celiaci, oppure menu pensati per chi ha intolleranze e allergie, elementi cruciali per la generazione ipersalutista dei millennial. Da viaggiatori esigenti quali siamo, non resta che organizzarsi.

No al junk food quando si va di fretta. Prima di tutto bisogna stare alla larga dal cibo spazzatura, tentazione sempre in agguato quando si viaggia, non si trovano i soliti cibi, o si temono infezioni alimentari. Il che tra l'altro ci risparmierà qualche chilo di troppo al rientro. «Quando prevedo lunghi spostamenti, inserisco sempre nello zaino un pacchetto di frutta secca, noci o mandorle, un panino fatto in casa e un frutto, per evitare pasti plastificati», suggerisce un frequent flyer come Luigi Fontana, docente di medicina e nutrizione che si divide tra l’Università di Brescia e la Washington University di Saint Louis. Insieme allo chef Vittorio Fusari, il professore ha appena pubblicato per Slow Food Editore La felicità ha il sapore della salute, un mix tra scienza e ricette ad altissimo livello.

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La felicità ha il sapore della salute, la via della longevità tra scienza e cucina, di Luigi Fontana e Vittorio Fusari (Slow Food Editore).

«In qualunque luogo del pianeta mi trovi, i miei criteri di scelta sono gli stessi: punto su cibi di qualità, freschi e di stagione, non lavorati industrialmente. Se poi sono in vacanza, vado alla scoperta di produttori locali, possibilmente bio. Tuttavia capita a tutti di concedersi qualche stravizio: per questo, subito dopo, adotto la strategia del “quasi digiuno” a base di sole verdure o insalate, da consumare a volontà per un giorno o due. Il bello è che non serve pesare nulla: un cucchiaio di olio extravergine d’oliva conta 120 calorie, quindi per quante crudité riusciamo a ingerire, non arriveremo mai a superare le 200 o 300 calorie a pasto, e senza affamarci. Se poi abbiamo un po’ di tempo, non resta che provare qualche ricetta ad hoc dello chef Fusari: per esempio un gazpacho di pomodori con ricotta, limone e basilico; o insalata di cavolfiore e broccoli con cuscus. O, ancora, farro monococco al nero di seppia, tartare di gamberi e crema di mozzarella di bufala al basilico. Tutti piatti piacevolissimi, oltre che sani e con poche calorie».

Patate al forno: una certezza Se la linea è salva, chi ha esigenze più specifiche deve alzare il tiro: lo sanno bene i celiaci, che non si muovono senza aver prima consultato su celiachia.it l’elenco di ristoranti con menu rigorosamente senza glutine. «Negli altri casi per andare sul sicuro basta puntare su piatti molto semplici, in cui siano ben riconoscibili tutti gli ingredienti», spiega Marco Silano, dell’Istituto superiore di sanità, coordinatore del board scientifico dell’Associazione Italiana Celiachia. «Qualche richiesta facile: bistecca o pesce ai ferri con insalata o patate al forno; oppure uova, mozzarella, parmigiano reggiano; o yogurt bianco, frutta fresca. Per non rischiare contaminazioni conviene sempre avvertire l’esercente, regola valida pure per chi è intollerante al lattosio e per gli allergici di ogni tipo». Un’avvertenza suggerita anche da tour operator e catene alberghiere, oltre che dalle principali linee aeree: qualunque sia la compagnia, oggi prenotando un volo (non low cost), si possono richiedere pasti senza allergeni, gluten-free, ma anche vegani, kosher, musulmani, induisti: menu per ogni forchetta. Cathay Pacific, per cominciare, offre ai passeggeri una ventina di menu speciali con un preavviso di 24/48 ore tra vegetariano, musulmano, hindu, kosher e dietetico (ipoglicemico, gluten free, senza sodio o senza grassi). Più o meno la stessa offerta di Air France e Klm che hanno addirittura tre diversi menu cruelty free, dal lacto-ovo vegetariano a quello asiatico o vegan. Air Europa nei voli transatlantici e a medio raggio (business) propone pasti privi dei 14 principali allergeni, previo avvertimento 72 ore prima. Stesse attenzioni assicurate dai resort Club Med (vedi alla voce “Special Dietary Requests”) e dalle strutture del gruppo Alpitour (indicazioni per “Special Guest” nel sito). Quanto alla catena Mandarin Oriental, già al momento della prenotazione vengono richieste preferenze alimentari, allergie, intolleranze o sensibilità religiose. All’Honoré - rinomato ristorante del Mandarin parigino - si può puntare anche su prelibati menu veg. Sempre nella capitale francese, allo stellato Le Cinq del Four Seasons le cucine assicurano aree non contaminate da frutta a guscio e crostacei. A Londra persino il classico tè con gli scones può essere senza glutine, rivolgendosi al Claridge’s.

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Linguine gluten free Restando a casa nostra, chi ha problemi con arachidi, frutta esotica o altro, può andare sul sicuro scegliendo hotel e ristoranti con il bollino blu Siaaic (Società italiana di allergologia asma e immunologia clinica), ma anche volando con Alitalia (cliccare su Pasti Speciali) o prenotando un pranzo su Frecciarossa o Italo. Per chi ama la montagna, molti dei 1.600 masi del Gallo Rosso assicurano ambienti arredati con legno di cirmolo, ideali per chi ha allergie respiratorie o cutanee, oltre che pasti attenti alle diverse sensibilità. Al mare, solo sulla costiera amalfitana Tripadvisor recensisce oltre cento locali attenti alle esigenze dei celiaci: uno per tutti, l’Hotel Santa Caterina, con una versione senza glutine delle celebrate linguine al limone. Quanto al lago, al Park Hotel Imperial sul Garda si possono apprendere i principi della dieta Tao ispirata alla medicina cinese, antinfiammatoria, detossinante e particolarmente efficace per chi ha problemi di metabolismo o diabete. Ricetta made in Italy e low carb? La suggerisce ancora Luigi Fontana: un’insalata con pomodori profumati, cipolla di Tropea, olio d’oliva extravergine, origano e foglie di basilico, accompagnata da fette di buon pane integrale.

Black list «Sono 14 gli allergeni più frequenti. Dal 2017 in tutti i paesi Ue l’indicazione di questi ingredienti viene evidenziata con caratteri diversi sulle etichette», spiega Monica Filippini, Life Science Manager di TÜV Italia. «Anche i prodotti sfusi nei ristoranti e bar devono riportare le corrette diciture. Prima di un viaggio è comunque utile consultare il sito di Food Allergy Italia (che offre anche un documento precompilato da portare con sé) e quello del Ministero della Salute». Sempre utile avere a portata di mano l'elenco dei 14 allergeni, tradotto anche in inglese: latte (milk) uovo (egg) grano wheat) arachidi (peanuts) altra frutta a guscio (nut, treenut, hazelnut, walnut, almond, pistachio nuts) soia (soy) pesce (fish) crostacei e molluschi (shellfish) semi di esamo (sesame seeds) sedano (celery) senape (mustard) lupini (lupins) additivi (additives)».