C’è già chi la chiama feetosophy (filosofo a dei piedi). E forse non sbaglia. Perché camminare scalzi non è solo un’attività fisica benefica, ma soprattutto uno stile di vita. Parliamo del barefooting (in italiano gimnopodismo), neodisciplina che di curiosi e veri e propri adepti ne raccoglie ogni anno di più. A partire dalla Nuova Zelanda alla California, fino all’Italia, dove nel 1999 è stato fondato il club dei Nati Scalzi (con un sito frequentatissimo, natiscalzi, in cui i barefooter della penisola s’incontrano e si raccontano).

«Attraverso il forum e le pagine di consultazione anche i neofiti possono accostarsi alla disciplina per gradi e scoprire le piste più vicine», spiega Paolo Selis, presidente dell’associazione. Perché se è vero che i più integralisti camminano a piedi nudi anche sull’asfalto (scelta discutibile, per qualcuno) i luoghi ideali per iniziare sono i tappeti d’erba tenera di prati e parchi. E per quanto lo stile libero sia benvenuto, qualche dritta è sempre utile. Primo, sbarazzarsi delle scarpe (vale per il tacco 12 come per le comode sneakers); secondo, entrare a contatto e con gli elementi naturali (erba, terra, acqua) attraverso la pianta dei piedi, per una fusione totale con l’ambiente. Infine camminare lentamente. Una pratica già proposta dall’abate tedesco Sebastian Kneipp 150 anni fa, consapevole che quel movimento fosse estremamente importante per stimolare la circolazione ed eliminare le tossine. «Camminare scalzi giova sicuramente a muscoli e vene, ma libera anche parecchie endorfine, regalando equilibrio psicofisico e benessere», assicura Luca Teodori, psichiatra e praticante convinto.

Precauzioni? «La più utile è quella di vaccinarsi contro il tetano», aggiunge Flavio Allegri, biologo e membro dei Nati Scalzi. «Ma anche allenarsi con gradualità», cautele assicurate dai percorsi kneipp attrezzati. Patria del metodo è Bad Wörishofen, località termale nel cuore della Baviera dove visse il famoso abate Kneipp. Oggi il centro, con tanto di museo dedicato, offre oltre 1200 metri quadrati di vasche e diversi percorsi all’aperto. «Camminare a contatto con la terra, immergere i piedi nelle acque di fonti e ruscelli, passare poi a legno, sassi e aghi di pino garantisce un vigoroso massaggio vascolare e stimola le difese», spiega Markus Breitenberger, trainer e terapista che guida i barefooters sui sentieri dell’altoatesina Val d’Ultimo con percorsi che vanno da due ore fino a tre giorni. «Ma i benefici non sono solo fisici: per esempio l’umore risale all’istante».

Villabassa, in Val Pusteria, è il primo centro certificato come “comune benessere kneipp”. In quella zona ci sono numerosi percorsi adatti a tutti: consigliati a chi soffre di mal di testa, pressione alta o vene varicose, vanno affrontati di mattina presto, con la rugiada. Sempre in Alto Adige, fino a ottobre tutti i martedì escursioni guidate tra i sentieri e il gelido torrente Pris, tra Prissiano e Tesimo; a Lana camminate nature nella Gola di Gaul lungo il Valsura (chiedere all’Atp), e a Naturno tutti scalzi nel percorso naturale tra le malghe Zetn, Frantsch e Tablà fino al monte Tramontana. Ma per chi l’outdoor lo apprezza con moderazione, ci sono le terme di Merano, con percorsi kneipp in vasche d’acqua sorgiva: opzione deluxe per barefooter e non solo.