PER LA LINEA e il girovita, per il tono muscolare, per il cuore e per la mente... Le ragioni per indossare un paio di scarpe da jogging e cominciare a correre sono moltissime.

Per una donna di più: significa riuscire a vincere una piccola grande scommessa con se stesse, e smettere di raccontarsi scuse tipo “non ho tempo”, “ormai sono troppo fuori forma”, “la corsa fa male a chi è sedentario da sempre”...

L’occasione per spazzare via qualsiasi alibi? «In un mese, con tre allenamenti alla settimana, è possibile riuscire a correre un’ora senza far fatica».

A lanciarla è Gelindo Bordin, oro olimpico della maratona di Seul, e oggi sport merchandising director di Diadora, che con il contest #RuntoNYC ha proposto a 20 donne tra i 20 e i 50 anni una preparazione di otto mesi per arrivare dritte alla maratona di New York.

«Vogliamo dimostrare che tutte ce la possono fare, con un po’ di motivazione e un buon trainer. Non serve essere atlete, basta la voglia di mettersi in gioco. Riscoprendo l’attività fisica come un momento di felicità e condivisione, più che di performance. Sbagliato pensare che la corsa sia uno sport impegnativo: quella lenta, sulle lunghe distanze, fa sì che l’organismo non sia mai sottoposto a uno stress fisico elevato: persino gli infartuati possono arrivare a fare una maratona, con il giusto allenamento».

Come si comincia, partendo da zero o poco più? «Con tutta la gradualità possibile. Semplicemente camminando veloci, per iniziare. E poi correndo piano, con una frequenza cardiaca di 120- 130 battiti al minuto (se non si ha un cardiofrequenzimetro basta trovare un’andatura che consenta di correre e chiacchierare senza affanno). A quella velocità si consumano prevalentemente grassi (e pochi zuccheri), quindi si perde peso. E nel frattempo il volume del cuore, che è un muscolo, aumenta. Successivamente si può cominciare ad alternare alla corsa lenta qualche minuto veloce. Viaggiare a velocità diverse per brevi periodi serve a dare al cuore anche la potenza, oltre al volume. Due effetti dell’allenamento benefici a qualsiasi età».

La quantità giusta per star bene? «Prima di iniziare con un training costante è sempre consigliabile una visita per verificare lo stato di salute generale. Col via libera del medico si può puntare su tre o quattro sedute alla settimana a intensità diverse. L’ideale è farsi preparare una scheda personalizzata da un buon coach, che preveda anche una quota di allenamento muscolare. Con la corsa, infatti, si perde peso. Per non consumare anche massa bisogna tonificare e potenziare i muscoli con pochi esercizi ad hoc».

Sembrerebbe semplice. Per questo, da jogger della domenica, cerco di farmi dare qualche dritta dal supercoach.

SPALLE RILASSATE, testa dritta e bacino in avanti. Per cominciare a migliorare la mia corsa un po’ seduta, devo puntare su questi elementi. Uso poco i muscoli del polpaccio e troppo il quadricipite: per bilanciare meglio il bacino dovrò imparare a spingere di più con i piedi all’indietro.

La cosa più complicata sarà correggere la posizione del piede destro, divaricato verso l’esterno. Per questo di tanto in tanto dovrò percorrere un centinaio di metri su una riga bianca, mettendo un piede davanti all’altro.

Forse non arriverò mai a fare una maratona, ma a correre meglio sì, e senza danneggiare ginocchia e caviglie. Ma ci sono altri ottimi motivi per ricominciare.

AFFARI DI CUORE: anche il cardiologo dice sì. «Come tutte le attività aerobiche praticate con regolarità, la corsa leggera influisce positivamente sui fattori di rischio cardiovascolare che dai 50 anni in poi diventano pari per lui e per lei», spiega la cardiologa Daniela Trabattoni, responsabile di Monzino Women, l’ambulatorio multispecialistico dedicato al cuore femminile all’interno del Centro Cardiologico Monzino di Milano.

«In particolare riduce i livelli di colesterolo cattivo (ldl) e trigliceridi, l’iperglicemia, la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa, la risposta tachicardica allo sforzo e il grasso corporeo, specie a livello addominale. Al tempo stesso aumenta i livelli del colesterolo buono (hdl), la tolleranza cardiaca allo sforzo, la capacità funzionale e ventilatoria, e poi crea e mantiene una costante sensazione di benessere, grazie alla produzione di neurotrasmettitori positivi da parte del cervello».

Benefici da non sottovalutare: in Italia, secondo il ministero della Salute, il 48 per cento della popolazione femminile muore proprio per malattie cardiovascolari. Se fino alla menopausa le donne sono protette dagli estrogeni, dopo il rischio cardiovascolare diventa simile nei due sessi.

Anche per questo non è mai troppo tardi per mettere nel bagagliaio un paio di scarpe. E cominciare a correre. Anche da grandi.