È una pratica che non si basa su esercizi, ma su esplorazioni. Attività fluida, dinamica e in evoluzione il Metodo Feldenkrais consiste nel prendersi del tempo per sé per sentire come si sta, di riconoscere quali sono le proprie riorganizzazioni abituali, grazie all'aiuto del pavimento. L'insegnante guida attraverso la voce, quindi non c'è una dimostrazione dei movimenti che si vanno a eseguire durante la pratica. In questo modo si cerca di stimolare il sistema ad ascoltarsi e fare movimenti piccoli e leggeri per uscire da quelli che sono gli schemi cui siamo abituati. Le regole in questo metodo sono tre: ognuno è padrone dei propri movimenti; non ci sono movimenti giusti o sbagliati, occorre solo sentire cosa si sta facendo, cosa questo suscita nel proprio corpo e riposarsi ogni volta che se ne sente il bisogno; tutto il metodo si base sulla verticalità dello scheletro, quindi l'idea è quella di esplorare per diventare più consapevoli di se stessi attraverso il movimento. Abbiamo incontrato Sara Cigni, laureata in Scienze Motorie e insegnante certificata del Metodo Feldenkrais per conoscere più da vicino questa pratica.

Cos'è il Metodo Feldenkrais?
È un’educazione al movimento, un’educazione somatica per migliorare le funzioni del corpo e del cervello. Si ricerca e si affina l’attenzione a un uso consapevole di noi stessi attraverso proposte di movimenti semplici alla portata di tutti, per vivere i gesti quotidiani in modo più funzionale, economico e, perché no?, elegante! Con la pratica prendiamo coscienza di tensioni e rigidità di cui non siamo consapevoli e possiamo allentarle e liberarcene raggiungendo la possibilità di scegliere tra alternative da portare nella nostra quotidianità. Ci sono due modalità di insegnamento: le lezioni di gruppo che si chiamano CAM acronimo di "consapevolezza attraverso il movimento"; sono guidate dall'insegnante attraverso la voce mentre gli allievi sono sdraiati sul pavimento o seduti; nelle lezioni individuali che si chiamano IF, acronimo di "integrazioni funzionali", invece l'allievo è sul lettino e l'insegnante guida attraverso le mani.

A chi è consigliato?
A tutti, dai bambini agli anziani. Io amo lavorare con tutte le fasce d'età, ma soprattutto con le gestanti. Lavorare con loro mi permette di fare proposte e di arrichire due sistemi durante la stessa lezione: le future mamme che vivono il "qui e ora" importantissimo per affrontare travaglio e parto e che si fanno forte delle possibilità di movimento tra cui possono scegliere e i nascituri che approfittano dello spazio a disposizione, del maggior flusso sanguigno e della tranquillità della mamma per arricchirsi nella loro crescita intrauterina. Nelle integrazioni funzionali è bellissimo lavorare anche con i neonati per sostenerli nel loro svilppo motorio, cognitivo ed emozionale; e dare strumenti ai genitori per accompagnarli nella vita. Il Metodo Feldenkrais si applica anche in quelle situazioni dove la mobilità è stata influenzata da traumi o per disabilità congenite.

Quali sono gli esercizi più efficaci per il benessere vertebrale?
Correggo se posso la domanda, non sono esercizi, sono esplorazioni di movimento. Può sembrare un appunto banale, ma fa molta differenza. L'esplorazione vede la persona presente a quello che fa, soprattutto cognitivamente, perchè non esegue movimenti per farli, ma per sentire cosa accade soprattutto a livello scheletrico mentre lo esegue, rimane nel processo e non punta alla ripetitività o a un unico obiettivo. Per quanto riguarda il benessere della colonna vertebrale sicuramente concedersi qualche minuto sdraiati sul pavimento, in modo da potere vivere la forza di gravità in modo da sciogliere tensioni dovute alla routine giornaliera e raccogliere informazioni rispetto alla nostra organizzazione posturale. La chiave del benessere della nostra colonna sta nel vedere tutto ciò che c'è intorno, in primis come struttura scheletrica, muscolare e degli organi, compresi quelli di senso. La chiave sta soprattutto nel bacino e nel benessere del piano perineale.

Cosa s'intende per movimento consapevole?
Credo di potere utilizzare una frase usata spesso dall'inventore del Metodo Moshe Feldenkrais: "Se sai quello che fai, puoi fare quello che vuoi".

Come ti sei avvicinata al Metodo Feldenkrais?
Grazie a un'amica che soffriva di mal di schiena, che conoscendo la mia curiosità mi invitò a una lezione. Una volta provato, mi sono innamorata soprattuto del potere stare ancora meglio rispetto a quanto io non mi sentissi già. Tornando a casa in bici a fine lezione, un po' confusa, sentivo che la mia bici mi era diventata piccola. Avevo lasciato andare così tante tensioni che le mie gambe sembravano quelle di un gigante. Da lì, la curiosità, la passione e la crescita.

Come ti prendi cura di ossa e muscoli oltre che attraverso il movimento?
Cito un'altra frase che amo: "Movimento crea movimento". Più manteniamo il nostro corpo in movimento più il sistema vascolare, nervoso, endocrino e il canale intestinale vengono stimolati a essere attivi, in modo che le sostanze che assimiliamo attraverso l'alimentazione arrivino dappertutto. Entrare in contatto con il nostro respiro giova al nostro organismo in toto. La chiave sta nell'avere una mente flessibile prima di avere un corpo flessibile.