Nella foto in alto. Vedute outdoor della residenza. Le diverse direttrici seguono i naturali dislivelli del terreno, conferendo un estroso dinamismo. I muri perimetrali sono rivestiti in resina cementizia, mentre il parco accoglie specie adatte al clima secco: agavi, strelitzie e palme.

Dichiara fin da subito la sua indole anticonformista questa villa che domina uno dei magici scorci di Camps Bay: il quartiere di Cape Town celebre per la bellezza della costa e caratterizzato dall'inconfondibile profilo della Table Mountain. Tutto ne enfatizza l'aspetto scenografico: l'angolazione a quarantacinque gradi rispetto al filo stradale, l'architettura "a sbalzo" e il rivestimento in resina cementizia nera. Le linee pure e i tagli netti, potenzialmente algidi, si stemperano a contatto con le ampie vetrate, il parquet a listoni in quercia del pavimento, le finiture color miele (senza dimenticare il rigoglio del giardino), in uno spettacolare gioco di opposti: caldo/freddo, chiaro/scuro, razionale/primigenio.

Prima del restyling la residenza era in stile Liberty, disposta su due livelli. I proprietari – una coppia con bambini – l'hanno abitata a lungo così come l'avevano trovata al momento dell'acquisto, godendosi semplicemente la vegetazione folta, davvero rara in questa parte della città. «La spiaggia dista soltanto una decina di minuti a piedi e da alcuni punti si aprono straordinarie vedute di Hout Bay e dei Twelve Apostles, dalle particolari conformazioni rocciose che rendono unico lo skyline», raccontano. Quando hanno deciso di intervenire sul building, si sono rivolti allo studio Scott & Partners, noto per l'esperienza ventennale nella progettazione ex novo e nell'interior design. «Ho lavorato a stretto contatto con la committenza per tre anni. Una delle scelte iniziali è stata quella di mantenere l'orientamento preesistente della facciata verso nord: il sole a questa latitudine è molto intenso e ogni altra opzione avrebbe implicato un'eccessiva esposizione», rivela Greg Scott, il quale ha seguito di persona la ristrutturazione. Nel rispetto di tale decisione, il professionista ha ideato due blocchi sfalsati: il pianoterra, destinato a ospitare il garage e le stanze del personale di servizio, e i due superiori, ovvero l'unità padronale; un disegno che crea all'esterno un'infinità di anfratti appartati. «Sono angoli di grande fascino valorizzati attraverso un'attenta valutazione della biodiversità, affidata alla paesaggista Carrie Latimer», prosegue Scott.

Alberi come opere d’arte. E l ’arredo sceglie il minimalismo, rinunciando al ruolo di protagonista

Il risultato è un tripudio di piante native – come le Rhus crenata, specie ideale per fungere da barriera al vento impetuoso proveniente dall'Oceano Atlantico – accostate a varietà non autoctone, tra cui l'Agave attenuata, originaria del Messico, e i decorativi gigli dell'Amazzonia dai leggiadri fiori bianchi, all'apparenza delicati eppure resistenti ai climi più implacabili.

A conferire ulteriore dinamismo ai seicento metri quadrati ha contribuito la conformazione irregolare del terreno, alla quale la costruzione si è adattata con docile condiscendenza. «Questa morfologia è stata il presupposto per la realizzazione di volumi plastici, "dissolti" nella natura circostante. Allo stesso scopo abbiamo previsto una serie di box windows, ampliando di molto la profondità consueta dell'imbotte delle finestre e foderandole in caldo legno», precisa Scott. L'esito è una serie di "scatole" trasparenti, nelle quali è possibile accomodarsi per contemplare il verde. «Luoghi davvero speciali, dove lasciarsi accarezzare dal sole e poter leggere in relax il giornale la domenica mattina», confidano i padroni di casa. Nello studio, in particolare, una di queste cornici si affaccia su un piccolo stagno punteggiato di lastre in pietra, a comporre un camminamento, e sulle fronde di un albero secolare.

Quanto al terrazzo della master bedroom, definisce al di sotto un ombroso patio pergolato. La palette pressoché monocroma dell'esterno risponde a una precisa richiesta dei clienti, desiderosi di essere avvolti da un'atmosfera sensuale e accogliente. «Può sembrare paradossale, ma in realtà il total black accentua, per contrasto, il mood intimo degli interior facendo apparire luminoso anche ciò che non lo è e mettendolo in risalto», spiega Greg. Il living, dalle pareti candide e con i suoi arredi di sobria contemporaneità, trasmette infatti una sensazione di benessere. Se indoor le superfici vetrate assomigliano a quadri botanici di dimensioni XL, dal parco paiono fondersi con il bosco, riflettendo le palme e le siepi, i rami e il foliage danzante nella brezza, i cieli in teatrale movimento. Immagini poetiche, che sul fondale dark si stagliano in alta definizione, regalando uno straniante, specialissimo effetto pop-up.