Nella fotografia in alto, le repliche di Guerriero nudo con una lancia (1816), di Géricault, le greche sul tappeto di Stark, quelle dello specchio e del cuscino sono un inno alla classicità. Sedia con rotelle, di Baker, in tessuto Camilla, design Garrow Kedigian, di Peter Fasano; poltroncina bianca vintage; lampade da terra Lotus, di Circa Lighting.
Lievi tonalità salmone e carta da zucchero inducono al relax tra la zona notte e l’angolo lettura
A Montreal, alle pendici del Mont Royal, si estende il famoso Golden Square Mile, quartiere che – tra il 1850 e il 1930 – ospitava le sontuose dimore di campagna di ricchi uomini d'affari. Di quelle splendide magioni, circondate da parchi e giardini, restano solo sparute testimonianze. Tra queste la celebre James Ross House, oggi sede della McGill University, ateneo in cui l'interior designer Garrow Kedigian – proprietario dell'elegante townhouse qui protagonista – ha studiato e posto le basi per la sua futura e acclamata carriera di architetto.
Apprezzato da una clientela internazionale e con studio a New York, il progettista è nato proprio qui. E pur essendo newyorkese d'adozione, ama tornare in Quebec per le vacanze. «Quest'angolo di città sembra essersi cristallizzato nel tempo e appartenere a un'epoca passata, esente da stress e ritmi frenetici», afferma. Il complesso di diciassette abitazioni – a tre piani, in mattoni rossi e in perfetto stile georgiano – si affaccia su una tranquilla piazzetta a est di Simpson Street e occupa un lotto a forma di ferro di cavallo. In uno degli angoli sorge la residenza di Kedigian, che per la posizione appartata gode di privacy totale e invidiabile intimità. Datata 1923, rappresenta un concentrato di raffinatezza nel senso classico del termine, essenza stessa del concetto di bellezza secondo Kedigian.
Al fine di enfatizzare gli elementi strutturali sono stati aggiunti, infatti, timpani e trabeazioni sulle porte e pannellature in gesso alle pareti del living e della sala da pranzo. La simmetria, da sempre uno degli stilemi più emulati, ha fatto da linea guida all'intero intervento, accentuata anche dalla disposizione degli arredi.
Garrow ha saputo scongiurare il rischio di un'eccessiva severità formale facendo ricorso ad accostamenti inediti, dettagli giocosi e cromie inconsuete, come il nocciola ispirazione "sacchetto di carta" che imperversa nel salone. «Sono espedienti inaspettati, che stupiscono e sparigliano le carte. Così, nella dining room, tra gli arredi d'antiquariato, ho voluto un tavolo di design con top in cristallo e gambe specchiate». Appassionato frequentatore di mercatini d'antiquariato e brocantage, ama ricercare pezzi unici e pieni di carattere. A Parigi ha scovato coffee table e soprammobili, mentre da Baker – eclettico store di Montreal – ha acquistato una deliziosa seggiolina con rotelle, fatta poi rivestire con un tessuto disegnato personalmente. «Cerco soluzioni capaci di trascendere il periodo attuale. Una casa è destinata, infatti, a durare nel tempo. Ecco perché i mobili di produzione contemporanea non intercettano mai il mio gusto. Mi sembrano privi di quell'aura di eternità che invece adoro infondere alle mie creazioni». Sogni a occhi aperti di un visionario dall'anima antica.