Nella fotografia in alto, veduta della facciata della villa, originaria del 1886, in una tranquilla strada di Russian Hill. L'attuale progetto di ristrutturazione, rigoroso e filologico per quanto riguarda gli esterni, ha valorizzato gli stucchi e le lunette. Tutt'intorno, un giardino all'italiana con siepi ben disegnate e alberi di metrosideros.
Delle tante vite che hanno attraversato questa elegante villa vittoriana, risalente al 1886, s'intrecciano in particolare quelle di due signore. Ugualmente colte, raffinate e dalla forte personalità, in epoche diverse hanno rielaborato la sontuosa dimora incastonata in un giardino lussureggiante di Russian Hill, esclusivo quartiere residenziale di San Francisco. La ristrutturazione iniziale, del 1916 e in uno stile definito "all'italiana", si deve a una figura carismatica: Julia Morgan, la prima architetta della California, nonché pioniera nel diplomarsi all'École des Beaux-Arts di Parigi.
«La sua opera mi ha sempre ispirato e sono davvero onorata di avere lavorato sulle orme di un simile talento», racconta con parole di sincera stima Nicole Hollis: la seconda protagonista di questa intrigante vicenda abitativa, alla guida, in partnership con il marito, dello studio Nicolehollis (pluripremiato collettivo di oltre quaranta professionisti) e incaricata dai proprietari – una coppia con tre figli – di ridisegnare la magione su misura per la loro famiglia. Un compito impegnativo per il confronto sfidante con un passato glorioso e una location di immenso prestigio. L'input di partenza? Liberare gli spazi del living per migliorarne la fruibilità.
Così, una volta eliminata la parete divisoria tra soggiorno e cucina, Hollis ha ampliato le finestre, in modo da immergere l'intera zona giorno in una luce naturalmente modulata dagli alberi del parco e dai piacevoli giochi di fronde. «Trascorriamo la maggior parte del nostro tempo tra il salotto, la sala da pranzo e la cucina; di conseguenza abbiamo espresso il desiderio di un'area luminosa e confortevole: i momenti in cui ci ritroviamo tutti assieme sono preziosi», spiega la padrona di casa. Nel dizionario di Nicole i sostantivi di riferimento sono rispetto, coerenza e dialogo. Il linguaggio decorativo è pacato e rigoroso, reso accattivante da sapienti quanto imprevedibili tocchi glamourous.
Accanto ai principali e caratterizzanti elementi originali, filologicamente restaurati, anche il nuovo si è imposto senza eccessivi timori reverenziali. Le lampade moderne enfatizzano gli stucchi, mentre il tavolo monolitico nel dining concentra l'attenzione sullo scenografico camino francese in marmo. «Ho cercato di reinventare il décor con una sensibilità attuale, senza tuttavia snaturarlo; al contrario, mantenendone l'anima», prosegue l'arredatrice.
Nell'avvincente miscela di passato e presente, anche l'arte riveste un ruolo fondamentale, accostata al design più ricercato. «Dall'alto del suo gusto impeccabile, Nicole è riuscita a modellare i locali all'insegna di una perfetta combinazione tra classicismo e contemporaneità», concludono i coniugi. Un disinvolto salto temporale, per traghettare nel Ventunesimo secolo il fascino di un'era lontana.