Nella fotografia in alto, i divani custom-made, in tessuto jacquard Storm, collezione Boussac, Pierre Frey, abbracciano il coffee table vintage, design Michel Mangematin. Lampade anni Cinquanta rieditate da Disderot; chandelier Volubile, Hervé Van der Straeten. Dipinto a parete firmato Alfredo Ulloa e, sopra il piedistallo, scultura Lulu, di Won Lee.
Nostalgia rétro e un attuale taglio bespoke, quadri astratti e capricci d’antiquariato, in sintesi esemplare
Un domino di residenze storiche affacciate su Central Park, nell'Upper East Side, cuore di Manhattan. Qui, sulla Fifth Avenue, spicca questa town house dove visse pure la celebre, eccentrica miliardaria filantropa Huguette Clark. La palazzina di quattro livelli risale al 1899, epoca testimoniata dalla splendida facciata, ora sotto la protezione delle Belle Arti. Gli interni, al contrario, parlano il linguaggio del presente e sono esito del restyling curato dal guru del décor Jean-Louis Deniot, che ha rivoluzionato gli spazi con il suo magico tocco sartoriale.
Il côté chic tipico del designer parigino ha incontrato l'esigenza di comfort, imprescindibile per una famiglia allargata come quella dei proprietari: una coppia – lui nel settore dell'alta finanza, lei fashion & beauty executive – e i cinque figli avuti dai rispettivi matrimoni precedenti. «I committenti desideravano un'atmosfera easy living», rivela Deniot, che nei venti locali distribuiti su ottocento metri quadrati ha voluto dettagli e materiali ricercati (ottone, marmo Nembro, cristallo di rocca), per concertare una dimensione di cordiale eleganza. E ha trovato sofisticate soluzioni decorative per sopperire alla scarsità di luce. «Innanzitutto abbiamo stravolto il layout, eliminando i corridoi a favore di un'ariosa sequenza di stanze alla francese. Poi ho fatto ricorso a superfici specchianti, porte comprese, che diffondono circolarmente la luminosità». La palette dello sfondo è declinata nei toni più chiari del grigio, mentre le finiture in ottone, bronzo e oro sprigionano bagliori che rimbalzano dagli accessori di Hervé Van der Straeten a consolle e librerie, fino agli alari del camino e alla ringhiera della scala di collegamento ai piani.
L'arredamento – compresi gli svariati pezzi firmati dallo stesso Deniot – esprime una sintesi magistrale tra linee rétro e design. Nel soggiorno, sinuosi divani bespoke dialogano con una coppia di lampade anni Cinquanta e un coffee table Sixties ideato da Michel Mangematin. Quanto alla cucina, abbracciata da uno spettacolare bow window, accoglie un tavolo iconico di Eero Saarinen abbinato a un lampadario Luigi XV. Guizzi geniali trasformano le pareti in autentici scenari: nella sala da pranzo, dipinte da Florence Girette, evocano il cielo magmatico di New York al tramonto.
Gli armadi lungo l'intero perimetro del vano guardaroba sono rivestiti da wallpaper a tema floreale e diventano un mosaico astratto. La camera padronale esibisce muri foderati in tessuto grafico: «Per sdrammatizzare, ho cercato elementi geometrici che fossero al contempo rilassanti e fanciulleschi. Abbiamo tutti bisogno di favole, per riscoprire il nostro bambino interiore», conclude Jean-Louis. Fedele alla sua filosofia, ha concepito un letto a baldacchino davvero speciale, composto da sfere e cubi che ricordano il gioco delle costruzioni dell'infanzia. Suggestioni alla Lewis Carroll, complici dei sogni.