Nella fotografia in alto, la facciata candida della dimora circondata dal parco con piscina. A destra, le varie isole comfort sono arredate con mobili della Komfy Collection, di Sifas; qui sotto, seduta sospesa Heri, di Skyline Design; in primo piano, coppia di 180 Stacking Lounger su ruote e tavolino Bells, tutto di Gloster.


Sembra uscito dalle pagine del capolavoro di Francis Scott Fitzgerald l'ultimo gioiello del real estate a Bridgehampton, nello stato di New York. Come ne Il grande Gatsby, qui si respirano grandeur e una dimensione di mondana ricchezza. La dimora presentata in queste pagine è un perfetto esemplare dello stile Colonial Revival, di cui declina in chiave contemporanea un lessico architettonico fatto di simmetrie, pulizia dei volumi, abbaini e tetti spioventi, ampie facciate costellate di decine di finestre, per consentire alla luce naturale di irradiarsi negli interni. L'articolata sequenza di verande e balconi costituisce il trait d'union con la zona outdoor: autentico, elegante salotto en plein air ritmato da molteplici aree relax nel lussureggiante giardino, completato da una piscina di taglio geometrico.

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Gianni Franchellucci
L’angolo lettura nella biblioteca, con poltrone e tendaggi di Holly Hunt; coffee table di Biasi Catani, tappeto firmato Stark; sopra il camino, opera di John Mayberry scelta da De Sousa Hughes, a San Francisco.

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Gianni Franchellucci
La scala principale interna; nell’atmosfera austera irrompe un’installazione serie Lollipops, dell’artista russa Elena Bulatova.

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Gianni Franchellucci
La sala da pranzo con il grande tavolo rotondo disegnato a quattro mani da Joseph Jeup e Holly Hunt; è ornato da un artwork acquistato presso lo showroom Balsamo di New York; sedie customizzate, di Mattaliano; alla parete, specchiere gemelle, di Profiles; lampadario linea Carousel, Lorin Marsh.

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Gianni Franchellucci
L’accogliente salotto affacciato sulla piscina. Le poltrone e i sofà, tutto design Holly Hunt, sono abbinati al coffee table di Biasi Catani e ai tavolini di Joseph Jeup; lampade vintage Disc, Lorin Marsh; sospensione Clock, Alison Berger Glassworks. I due grandi lavori a muro sono del messicano Jose Dávila.



Costruita ex novo nel 2017 su progetto dell'architetto Susan Tisch Allen, in collaborazione con lo studio di interior KA Design Group, che vanta una sede a Manhattan, la villa si sviluppa su tre piani per un totale di milletrecento metri quadrati ed è il buen retiro di facoltosi committenti. Una residenza consacrata alle lunghe vacanze estive e ai fine settimana sull'estremità orientale di Long Island, paradiso di ozi e lussi désengagés per vip planetari, dalle pop star ai guru della moda e del cinema. Vicini di casa e assidui frequentatori sono Anna Wintour, Madonna, Steven Spielberg, Ralph Lauren, Billy Joel, nonché Sarah Jessica Parker, protagonista della fortunatissima serie Sex and the City, che per un paio di stagioni ha avuto come set proprio i paesaggi patinati della regione degli Hamptons.

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Gianni Franchellucci
Uno scorcio della zona outdoor arredata con sedute Kwadra Collection, di Sifas.

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Gianni Franchellucci
Nell’area dressing, una garbata femminilità si esprime nell’originale accostamento della consolle trasparente Waterfall, Plexi-Craft, alla sedia Hands, Global Views; completa l’insieme lo specchio sagomato selezionato da Bungalow 5, a New York.

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Gianni Franchellucci
L’alto soffitto e le finestre a doppia altezza donano una luminosa spaziosità all’ingresso. Al centro, tavolo rotondo Pisa, di Lorin Marsh, decorato con orchidee bianche; il tappeto è di Stark. Sullo sfondo, la scala vivacizzata dalla scultura rosa shocking della serie Lollipops, ideata da Elena Bulatova.

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Gianni Franchellucci
La master bedroom con il letto e i comodini di Holly Hunt, che firma anche le sedute; qui a sinistra, mobile dalle ante a specchio, di Profiles. Lampade vintage, di Homenature; chandelier da Van den Akker. In secondo piano, la fotografia Long Way Home - Radha Shooting, Stefanie Schneider.

«È un luogo dedicato alla distensione, alla condivisione del tempo libero in famiglia e con gli amici, felici di fermarsi anche per la notte, dato che abbiamo previsto otto stanze da letto», afferma orgoglioso Kenneth Alpert. È stato lui, assieme al collega Andrew Petronio, a orchestrare ambienti di moderna e composta classicità. Le due anime di KA Design hanno creato un layout arioso caratterizzato da soffitti immensi, vasti spazi e aperture verso l'esterno, quindi hanno scelto il bianco punteggiato di incursioni total black e abbinato a una palette neutra. All'insegna di un décor avvolgente, gli arredi – molti dei quali disegnati dalla texana Holly Hunt – ostentano una morbida raffinatezza, valorizzata dall'accostamento con i tappeti perlacei di Stark. Lampade vintage duettano con chandelier degni di un castello. Il risultato? «Una dilatata percezione di benessere dal mood easy living», sottolinea Alpert.

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Gianni Franchellucci
La master bedroom con il letto e i comodini di Holly Hunt, che firma anche le sedute; qui a sinistra, mobile dalle ante a specchio, di Profiles. Lampade vintage, di Homenature; chandelier da Van den Akker. In secondo piano, la fotografia Long Way Home - Radha Shooting, Stefanie Schneider.




Ugualmente misurata è la presenza di opere d'arte di assoluta avanguardia, con un focus su nomi della scena globale tutt'altro che convenzionali. Nel salone, posizionati sopra il divano, spiccano due grandi monocromi del messicano Jose Dávila, mentre nello spogliatoio della camera padronale campeggia Long Way Home - Radha Shooting, scatto della fotografa tedesca Stefanie Schneider, nota per avere firmato le copertine di alcuni album di Cyndi Lauper e dei Red Hot Chili Peppers. Nella hall d'ingresso a doppia altezza e dal candore immacolato, lo sguardo è irresistibilmente attratto da un lecca-lecca rosa shocking formato gigante: è l'installazione serie Lollipops della russa Elena Bulatova, per un benvenuto di scanzonata ironia, ad alleggerire tanta opulenza.