Nella fotografia in alto, il living. Divano di Jamie Bush + Co.; tavolo in quercia bianca, collezione Ring, di Stefan Bishop; pouf gemelli Mia, V Rugs & Home; poltrona Circle pp130, di Hans J. Wegner, PP Møbler; luce da terra a tre bracci firmata Serge Mouille. Sulla parete qui sopra, due foto della serie Patience, Josef Hoflehner.
Con le loro finiture raw, gli arredi comunicano spontaneità, quasi fossero ideali estensioni di tronchi e fronde
Apertura totale al sole, al respiro del mare. Pareti vetrate, terrazzi e dehors allestiti come salotti en plein air offrono un vacanziero relax alla coppia di padroni di casa ad alto tasso glam, uomo d'affari lui, cantante jazz e giornalista di fama lei. Siamo a Malibù, una delle località più iconiche d'America, buen retiro di stelle del cinema, nonché sede di Villa Getty: oggi museo di antichità greco-romane, ispirata a quella dei Papiri di Ercolano, meraviglia tra le residenze d'otium di età tardorepubblicana e capolavoro ante litteram di architettura organica. Una premessa di armonia tra uomo e natura sviluppata da questa dimora bagnata dal Pacifico, sulla scia di un'ideale continuità.
La struttura anni Settanta di oltre mille metri quadrati ha subito un radicale intervento di restyling curato da Jamie Bush, interior designer di stanza a Los Angeles, che con la collaborazione dello studio Modal Design l'ha trasformata in affascinante beach house neomodernista. Il decoratore – amato da Hollywood e dalla Silicon Valley dei big tech – ha scelto uno stile all'insegna del "New California Look", avvolgente e insieme audace, declinato attraverso l'utilizzo di materiali naturali, in particolare legno e pietra, «di cui per un gioco di piacevoli contrasti enfatizzo le imperfezioni e le texture in chiave scenografica», afferma.
Gli anelli di crescita di una quercia ornano un coffee table, le venature della quarzite Moonstone sono il vanto dell'isola nella cucina, il travertino nella sala da bagno sfoggia una trama raw. L'arredo è una combinazione di pezzi bespoke (molti firmati dallo stesso Bush), vintage e pietre miliari Mid-Century Modern: le sedute del maestro scandinavo Hans J. Wegner e le lampade di Serge Mouille, mago francese dell'illuminazione dagli effetti cinetici e scultorei. Pure il kitsch viene nobilitato con il tavolino sottilmente ironico African, di John Dickinson, dalla base a zampe leonine. Per una garbata incursione nell'etnico, ecco invece i pouf postottomani e il tappeto che attualizza i motivi della tradizione berbera. «L'atmosfera risulta soft, ricercata, senza forzature e le pannellature in quercia grigia conferiscono ulteriore calore e naturale morbidezza all'insieme», conclude Jamie.
Protagonista è infine il paesaggio, tra piante succulente e l'azzurro dei flutti, richiamato dalle opere d'arte, perlopiù fotografia contemporanea. Alle pareti sfilano immagini in bianco e nero dello statunitense Joseph Szabo e le gigantografie dell'austriaco Josef Hoflehner, serie Patience: un ciclo di scatti dei luoghi più amati del pianeta, da Sydney a Honolulu e Rio de Janeiro. Tutti spazi onirici a filo d'acqua.