Nella fotografia in apertura, il living con sofà Sloane, Vladimir Kagan; tavolino di Jean-Claude Dresse, con vaso Cenedese; carrello su 1stdibs; tra le poltroncine Sevilla, Holly Hunt, side table Sheaf of Wheat, Dunbar, da Karl Kemp Antiques; pouf in suede Dualoy. Tappeto Quartz, in lana e seta, Fort Street Studio; luce Esprit, di Venini.
Nel cuore di Manhattan, sulla 57esima Strada, tra la seconda e la terza Avenue, ci si sente padroni del mondo alla stregua di Jay Gatsby, il miliardario nato dalla penna di Francis Scott Fitzgerald. Al limite di Midtown East, quartiere denso di landmark iconici, ci sono Central Park e il Plaza, il MoMA, la Carnegie Hall e le boutique della Fifth Avenue. Non lontano si staglia l'Empire State Building e lo sguardo abbraccia l'East River. Abitare qui è la quintessenza dell'essere newyorkese, appannaggio di una coppia di medici blasonati. Dopo una vita trascorsa in una tenuta nel New Jersey, dove entrambi esercitano ancora la professione, hanno optato per un "pendolarismo" controcorrente. A convincerli, un appartamento di pregio in un edificio dello studio di architettura SOM, involucro con spettacolari vetrate sullo skyline.
«Per gli interni i committenti desideravano, invece, uno stile dal piglio glamorous e contemporaneo, con una sontuosità racchiusa nei pavimenti in marmo dagli intarsi metallici, nelle pareti dorate dell'ingresso e nella ricercatezza delle sospensioni vintage», rivela David Scott, interior designer incaricato di infondere all'abitazione una personalità in linea con le aspettative. Spazio privilegiato è l'ampio living, in cui muri e colonne total white giocano ad amplificare la luce lasciandola scivolare sulla boiserie custom-made.
Pannelli in rovere ebanizzato incorniciano il camino e creano un armonioso solfeggio con il pianoforte a coda della proprietaria. Il desiderio di accoglienza e convivialità che contraddistingue quest'area si declina nell'avvolgente morbidezza delle poltrone e dei divani rivestiti in eleganti velluti e lane dall'effetto cocoon.
Come negli altri ambienti, Mr Scott mescola magistralmente arredi attuali e complementi d'antan. Il tavolo anni Settanta dal top in pelle laccata, firmato Karl Springer, e lo chandelier Esprit di Venini sono citazioni del passato che non stonano con l'estetica del nuovo millennio. La palette è caratterizzata da colori sfumati e suadenti: grigi chiari, beige, sabbia si accostano a nuance terrose e lignee, toni dominanti tra camera da letto, bagno e guardaroba. Un tocco di preziosità è affidato a misurate incursioni metalliche, a eccezione dell'ingresso, che riluce al pari delle icone bizantine. Il risultato è all'insegna di un ordine ponderato e riposante.
David Scott ha curato personalmente la scelta della collezione d'arte, contattando atelier attenti a promuovere giovani talenti – Morgan Lehman Gallery, in primis – o specializzati come la Conner Rosenkranz, da cui proviene Figure, scultura del 1932 di John Hovannes. Nella selezione spicca pure Untitled, tela del 2015 della newyorkese Nancy Lorenz. Lo sfondo blu cobalto evoca il cielo e il fiume, mentre una nuvola in foglia d'oro fa pensare a una pioggia mitologica. Poetico auspicio di gioia e prosperità per i residenti.