Nella foto in alto: il salotto con il camino in onice. Sofà di Holly Hunt e Strato Lounge Chairs, di Michael Berman Limited, vestite da Chapas Textiles; coffee table design Ado Chale. Le due lampade: in primo piano, scelta da Suite NY e, sul fondo, Liseron, Liaigre; maxicarpet di Dufner Heighes, prodotto dal brand ALT for Living.
Da sede di mercati e macellerie industriali, quale è stato fino agli anni Novanta, Meatpacking District è il quartiere di Lower Manhattan che ha subito una delle trasformazioni più radicali, colonizzato attualmente da club e ristoranti gettonatissimi dallo star system internazionale. Anche il Whitney Museum of American Art, costruito da Renzo Piano, sorge qui, mentre un lungo tratto dell'High Line – l'ex linea ferroviaria sopraelevata riqualificata – offre ritempranti passeggiate nel verde. Un professionista di Miami (con famiglia al seguito) ha scelto questa cornice per il suo pied-à-terre: quattrocento metri quadrati progettati ex novo, al pari dell'edificio che lo ospita.
«Uno dei plus è l'esposizione che offre vedute sulla città in tutte e quattro le direzioni», spiega il designer Greg Dufner, autore degli interiors assieme all'architetto Daniel Heighes Wismer, soci dello studio Dufner Heighes, con base a Broadway.
Sul doppio fronte strutturale e dell'arredamento prevale una versione attualizzata del gusto modernista. «È infatti il nostro stile prediletto, adattato per rispondere alle richieste del committente, che desiderava un nido caldo e accogliente, nel quale sentirsi a proprio agio durante i periodi di permanenza a New York. Così, ci siamo affidati a quell'eleganza classica tipica delle penthouse, declinata in chiave contemporanea». Password: una tavolozza neutra modulata tra pareti chiare e variazioni di grigio, dal polvere all'antracite. Uno sfondo perfetto per valorizzare gli accessori bespoke dalle silhouette essenziali e i protagonisti del design: le sedute disegnate da Hans J. Wegner e dagli Eames, il coffee table di Ado Chale, l'iconica sospensione PH Artichoke di Poul Henningsen.
Le cromie pacate e rassicuranti lasciano campo libero ai guizzi décor; a partire dal salotto, dove il camino sfoggia le raffinate venature dell'onice. In un tripudio di grafismi e motivi, intriganti pattern accarezzano i maxitappeti, presenti in tutti i locali e perlopiù concepiti dagli stessi Dufner & Heighes, che hanno utilizzato materiali seducenti, dalla lana alla seta. Splendido il pannello trasparente e finemente ornato del maestro francese Christophe Côme, a separare l'area pranzo dal living e subito visibile nell'entrata, che gode dell'accesso attraverso un ascensore privato. La sala da bagno è nobilitata da un pavimento in marmo e travertino, che sfrutta il naturale dinamismo geometrico dei rombi. Le note dorate delle finiture metalliche di lampade e mobili gioiello impreziosiscono l'insieme, illuminando le sofisticate trame. E sono state appositamente ideate le profilature bronzee delle finestre extralarge spalancate sul panorama urbano, che irradiano una luce magica e incorniciano la metropoli. Come in una sequenza magnetica di quadri.