Nella foto, il living con, in primo piano, poltrone Utrecht, Cassina; sedute, divano e due tavolini, tutto di Sifola Sposato. Lampada Taccia, Flos; applique PSLab. Ruota II, studio, di Arnaldo Pomodoro, decora il coffee table. A parete, tele Blu, Carla Accardi, e Seguire il filo del discorso (a destra), firmata Alighiero Boetti.
Uno scenario bucolico in cui si alternano terreni punteggiati di pini mediterranei e campagne limitrofe alla città, che in passato rifornivano i mercati dell'Urbe. Un'autentica oasi di pace alle porte di Roma: è la Valle dei Casali, area protetta dal 1997, corridoio panoramico delimitato dal Tevere a sud e dal parco di Villa Pamphilj a nord. In questo attraente contesto, molti ex edifici rurali sono stati convertiti in abitazioni di charme.
Anche un imprenditore impegnato all'estero per vari mesi all'anno ha fatto questa scelta, acquisendo assieme alla moglie un cascinale della seconda metà del Settecento, circa quattrocento metri quadri affacciati su una tenuta di due ettari: un rifugio dove ritrovarsi con i figli, godendo della posizione incantevole. Dall'appezzamento coltivato a ulivi i coniugi ricavano un olio artigianale, regalo gourmet per gli amici.
«Un restauro conservativo e di consolidamento della struttura, volto a migliorarne le caratteristiche antisismiche, era già stato effettuato nel Duemila», spiega Alberto Sifola, titolare con Vincenzo Sposato di un noto studio di architettura napoletano, a cui è stato affidato il progetto. «La successiva ristrutturazione da noi curata si è prefissata un'ulteriore definizione degli interni, caratterizzati ora da spettacolari aperture sul giardino. Nel contempo, abbiamo cercato di rispondere a un'altra esigenza dei committenti: rendere la location il contenitore ideale per le numerose opere d'arte contemporanea collezionate in anni di appassionata ricerca, esponendole in modo più razionale e prevedendo la possibilità di farle ruotare». Un elemento cardine del concept conferisce un carattere fortissimo al pianterreno: è la scala elicoidale (collegamento tra il living e la zona notte al livello superiore), resa visibile da ogni angolatura. Circondata da capolavori, sfodera una linea sinuosa, rivisitando in chiave moderna geometrie antiche. «Si tratta di un'armatura in acciaio leggera e autoportante, rivestita in legno verniciato da sapienti artigiani per resistere all'usura», sottolinea Sposato.
Nel soggiorno, un'ampia vetrata è il trait d'union tra décor ed esterni. Il verde acido delle poltrone Utrecht create da Gerrit Rietveld innesca un vivace gioco di rimandi al green, mentre il quadro blu di Carla Accardi evoca i toni della piscina ideata dalla paesaggista Virna Mastrangelo, che ha ridisegnato anche il parco. Eccettuati i guizzi cromatici di quadri e sculture, la palette alterna il nitore del corian alle nuance terrose e scure dell'arredo. Pareti e soffitti – originariamente in essenze naturali – sono stati uniformati privilegiando un chiaro grigio polvere, tinta neutra che duetta con la luce senza sovrastare la fruizione dell'arte. Perché è lei l'indiscussa primadonna, in questa residenza sobria, di un'eleganza senza tempo.