Nella foto, il soggiorno all'insegna del relax, con il sofà e i pouf Landscape, Piero Lissoni per DePadova; plaid di Teixidors; side table Pek in ottone, Meridiani. Tavolo linea Bourgeois e sedute Colette, tutto di Baxter; sospensione Universe Square, Quasar. Tappeto in seta Bruut, Ruud van Oosterhout Design.

Fuori, una facciata ottocentesca di mattoni rosso cupo, dichiarata monumento nazionale per le sue finestre a mosaico dagli elaborati motivi floreali, le torrette e gli abbaini, le balaustre in ferro battuto. All'interno, forme pulite al servizio di un'eleganza razionale, espressione di massima sobrietà. Varcare la soglia di questo appartamento nel centro di Amsterdam, a poche centinaia di metri dal quartiere dei musei, è come entrare in un tunnel spazio/temporale, intraprendendo un emozionante viaggio visivo tra due universi decorativi antinomici. Artefice dell'esperienza è Ruud van Oosterhout, interior designer e fondatore dello studio omonimo nella stessa metropoli olandese, nonché creatore di una linea di mobili e accessori battezzata Bruut, il quale ha curato il restyling della residenza affacciata sul celebre Rijksmuseum. «Il padrone di casa si è trasferito qui di recente assieme alla famiglia. Businessman forte di una carriera internazionale e innamorato della città, desiderava una dimora con un passato prestigioso, da arredare all'insegna di una raffinatezza discreta», confida.

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Nell’ingresso dal pavimento in rovere, specchio Marlene, di Baxter, come il pouf Anais disegnato da Draga & Aurel; sulla parete che fronteggia la scala di fine Ottocento, foto del duo olandese Zuijderwijk/Vergouwe.


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Nella cucina tailor-made, realizzata dall’azienda Nieuwkoop International su progetto di Jen Alkema, sospensione in vetro e metallo, di PSLab.


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Le linee sinuose del tavolo Bourgeois e delle sedute Colette, Baxter, contrastano con le geometrie rettilinee della sospensione Universe Square, di Quasar, e della tela Looking through from two sides, firmata Malin Persson. Vaso Gobi, Quasar, accostato ai piatti di Michael Verheyden, RVO Design.

I duecentosettanta metri quadri su due dei quattro piani dell'edificio – disegnato nel 1898 da Eduard Cuypers – possedevano tutte le caratteristiche richieste; merito anche dell'ultimo brillante intervento strutturale a opera dell'architetto Jen Alkema, in collaborazione con l'impresa Nieuwkoop International.

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La luce candida del Nord filtra dalle vetrate originarie in mosaico e trova un’eco nei divani completati dai pouf, tutto linea Landscape, design Piero Lissoni, DePadova; a sinistra, la celebre lampada Studio 76 in alluminio e acciaio, con treppiede, di Fortuny; qui sotto, mobile a muro bespoke.

Sollecitato dai precedenti proprietari e convinto assertore della riduzione purista, Alkema aveva concepito un sistema invisibile di vani chiusi e armadi a muro su misura, spogliando i volumi del superfluo. «Su una tale base idealmente neutra, il mio progetto si è innestato in modo quasi spontaneo trovando l'equilibrio tra estetica e comfort», riprende Ruud van Oosterhout. Il risultato è uno spazio caratterizzato da inappuntabile rigore formale, a tratti minimalista, dove l'apparente semplicità è il frutto di un sapiente labor limae. Nell'ampio living sono scolpite con precisione millimetrica geometrie dai contorni netti, mosse da studiate sinuosità. Il mood austero è controbilanciato da rivestimenti sontuosi: rovere pregiato sui pavimenti (a donare un senso di intimità e a completare la palette sussurrata), seta per i tappeti; le sospensioni sono in cristallo, protagoniste di scenografie luminose che competono in bellezza con la luce speciale dell'esterno.

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Tavolino Pek, Meridiani. Sul mobile in noce, di Ruud van Oosterhout, da sinistra: vasi in vetro soffiato Koonam, Guaxs; set caraffa e bicchieri di Ruud van Oosterhout; accessori in ottone, da Nijhof Wonen; fotografia di Bastiaan Woudt, da Kahmann Gallery; lume modello Atollo, Vico Magistretti per Oluce.


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Lo studio con scrivania custom-made in legno e metallo abbinata a una coppia di Aluminium Chairs, di Charles & Ray Eames, Vitra; sospensione Bolle in cristallo e ottone brunito, Gallotti&Radice; a parete, una creazione tessile con intarsi in pelle della fashion designer Fong Leng.
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Un ritratto di Ruud van Oosterhout, autore del progetto di interiors.

Assecondando i desideri del committente, il decoratore ha privilegiato pezzi contemporanei, in prevalenza firmati dai grandi nomi del nostro Paese, tra i quali spiccano Baxter con un assolo nella zona pranzo, Meridiani − che esibisce raffinati tavolini − e DePadova per i divani del soggiorno. «Apprezzo moltissimo il made in Italy, inimitabile nella capacità di coniugare forme raffinatissime e funzionalità», conclude Ruud. Un'ode al savoir-faire tricolore, prezioso alleato in un concept di sofisticata eleganza urbana.


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Il pannello murale in rovere laccato riscalda la palette declinata nei toni del grigio e bianco. Letto di Nilson vestito con biancheria di Mirabel Slabbinck; sui comodini bespoke, luci Array, CTO Lighting; tappeto di Frankly Amsterdam. Nel bagno, doccia e rubinetteria del brand danese Vola.

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