La libreria che funge da divisorio tra soggiorno e zona pranzo.
Ariosa fluidità nell’intera zona giorno. A separare i locali solo divisori leggeri: vetrate, superfici specchianti, morbidi drappeggi
Un colpo di fulmine, alla primissima visita, e in ventiquattr'ore la dimora risultava acquistata. «Siamo una coppia dai gusti diversi e quando qualcosa ci trova d'accordo agiamo subito», confida Angelica Pelizzari, proprietaria di questo appartamento milanese assieme al coniuge: entrambi professionisti nella finanza corporate (lei è una delle amministratrici di Immobiliare.it). I duecentosettanta metri quadrati – sminuiti da un precedente, anonimo restauro – si sono rivelati in perfetta sintonia con i rispettivi temperamenti. «Mio marito ama i panorami e da qui, al quarto piano, si ammirano i tetti, la torre della Rai, i grattacieli di CityLife. Io adoro il calore umano del quartiere Sempione, con lo storico parco e l'Arco della Pace, luogo di passeggio e aggregazione».
Il revamping è stato affidato ad Alessandra Cervia e Tommaso Calini, partner di Apt.itude Studio, noti per le soluzioni altamente personalizzate. «I committenti desideravano recuperare lo charme anni Trenta – coerentemente con l'origine del palazzo – rifuggendo dalla serialità attraverso arredi custom-made o vintage e reinventando il più possibile le funzioni; con due figli adolescenti l'imperativo era separare le zone di rappresentanza da quelle private», puntualizza Alessandra.
Ispiratore del nuovo layout è il lungo corridoio a "L", che abbraccia in una direzione le camere (nei locali prima occupati da dining e cucina), nell'altra il living, dominato dalla scultorea libreria centrale in ottone e vetro anticato: «Separa il tavolo da pranzo dai divani e nasconde l'home theatre», prosegue Alessandra. A enfatizzare il senso di ariosità intervengono gli scorrevoli trasparenti e profilati da cornici in ferro, filtri leggeri per circoscrivere gli ambienti aperti l'uno sull'altro: dal bar in noce Canaletto e velluti (passione del padrone di casa, ammaliato da certe suggestioni British e francesi) all'area kitchen in marmo di Lasa, che all'occasione può scomparire dietro un morbido drappeggio.
L'eleganza dei rivestimenti è stata un'altra richiesta esplicita di Angelica, tributo alle fascinose atmosfere Déco. Il parquet a rombi in rovere affumicato è proposto in molte stanze; il seminato sulla terrazza dalla vegetazione tropicale è invece un rimando alla moda botanica in auge nel capoluogo lombardo agli inizi del XX secolo. L'autentico colpo di teatro è la cabina armadio, trait d'union tra la suite e la sala da bagno padronale, aperte sui due lati opposti; illuminata da un balcone fiorito, esibisce un gioco di specchi bruniti e lesene in pietra Grigio Imperiale, che riecheggiano quelle dell'androne dell'edificio. Un elemento di alta artigianalità, espressione del prezioso savoir-faire italiano.