Nel living al pianterreno domina il divano a cinque posti, completato da pouf in velluto ruggine, disegnato su misura da Echlin, mentre il tappeto è una realizzazione del brand colombiano Verdi; sulla parete, quadro XL dell'inglese Sam Lock. A sinistra, il mobile in legno separa il salotto dall'attigua area pranzo.
La delicata tavolozza sottobosco accentua l’effetto del muro vegetale di felci, euforbie e fucsie
Un tempo scuderia, questa casa nel quartiere londinese di Knightsbridge – a due passi da Hyde Park – porta la firma di Echlin: squadra di eclettici decoratori d'interni. Da uno stabile frazionato in tanti comparti angusti e ombrosi, gli architetti hanno saputo creare uno spazio arioso, inondato di luce e reso avvolgente da materiali naturali, declinati in una tavolozza ispirata alle cromie sottobosco.
La sfida: trasformare una tradizionale mews house inglese (ovvero un'antica dimora con annessa rimessa per cavalli e carrozze) in un'abitazione confortevole. L'intervento di ristrutturazione dei duecentoventi metri quadrati è durato vari anni e ha stravolto la struttura originaria.
I proprietari (di origine mediorientale, amanti dei viaggi e in perenne movimento) hanno preferito mantenere invece inalterata la facciata, nell'ottica di salvaguardare il nitore formale sul fronte stradale, caratterizzato da analoghi edifici a schiera. L'unica novità dal punto di vista esteriore è rappresentata da otto grandi lucernari: un brillante stratagemma décor e al contempo funzionale escamotage per donare luminosità alle stanze. «Abbiamo disegnato un layout ad ambienti interconnessi, che consente la visuale prospettica sull'intera profondità del corpo di fabbrica. I mobili divisori in legno, come quelli dello studio e della cucina a scomparsa, progettati su misura da noi stessi, garantiscono massima flessibilità, nonché la possibilità di ricavare angoli alcova più intimi e appartati. In entrata, la sezione di pavimento in vetro regala un punto di vista unico sul basement», spiega Steve Clinch, professionista di spicco del team.
Eliminare le pareti, i locali ricorrono all’escamotage delle ariose librerie passanti, utilizzate come divisori funzionali
Il piano interrato ospita l'area kitchen, il tavolo da pranzo, l'angolo conversazione ribassato, due camere da letto e alcuni locali di servizio. Nel ground floor sono stati organizzati un home office, un soggiorno e una zona dining separati da una libreria che funge da leggera parete filtro. Ancora più in alto: altre tre stanze private e relativi servizi, con una scenografica scala elicoidale a collegare i tre livelli. Un giardino verticale di sei metri d'altezza corre lungo un lato del building, in una composizione di lussureggianti sempreverdi (euforbia giapponese, felci e piante da fiore, in primis fucsie dal forte impatto visivo); una ritemprante, sorprendente oasi green fruibile da entrambi i living.
«Già prima della pandemia i nostri concept ambivano a creare un ponte tra estetica sofisticata e utilizzo friendly del contesto domestico. Ora che il Covid è entrato prepotentemente nelle nostre vite, il comfort è diventato una priorità assoluta. La residenza in questione incarna l'ideale materializzazione di questa esigenza», riflette Sam McNally, cofondatore di Echlin. Calore, senso di protezione, rassicurante eleganza, oggi ai primi posti nella classifica dei valori.