Quella della nuova casa di Claire Basler, nota pittrice parigina, è un po' la storia di un'Araba Fenice che rinasce dalle proprie ceneri. La natura generosa di Les Ormes, piccolo villaggio di campagna ad appena mezz'ora d'auto da Parigi, si era da tempo riappropriata dell'edificio, ormai da anni in stato di abbandono. Una vegetazione rigogliosa aveva completamente circondato l'edificio, ex collegio e scuola elementare del paese. Gli sterpi avevano messo radici persino sull'uscio d'ingresso e l'edera si era infiltrata in ogni spiraglio, tra vecchi infissi. L'unica cosa che Claire aveva trovato incredibilmente intatta entrando per la prima volta erano carte da gioco dipinte a mano dagli scolari, chissà in quale occasione. Una presenza simbolica e rivelatrice. Così, la carta su cui l'abile ritrattista botanica ha puntato tutto in questa avventura bucolica – e che oggi tiene in bella vista su una mensola dello studio perchè le ha portato molta fortuna – è stato l'asso di cuori, quasi un talismano. E proprio assecondando il cuore e la sua sensibilità verso il regno vegetale, Claire ha trasformato l'edificio nella sua casa-atelier senza snaturarlo.
«Mi ha conquistato la luce che dal giardino riusciva ad attraversare le stanze da una parte all'altra, e la brezza che fluiva leggera attraverso le finestre». Così la struttura originaria con le tante camere un tempo adibite ad aule, non è stata affatto alterata. «Tutti nel villaggio amano questo luogo. Gli anziani mi vengono a trovare e mi raccontano di quando frequentavano la scuola qui, e a me sembra che l'energia di quei bambini che correvano chiassosi di corridoio in corridoio sia rimasta in casa a farmi compagnia». Dentro, pochi arredi essenziali e niente fronzoli decorativi, nè cuscini o tende. Qualche pezzo antico d'artigianato locale, alcuni mobili in legno costruiti apposta per Claire da suo fratello fabbro, pochi tavoli e sedie anni '40 e '60 a far da contrappunto, e ovviamente tanti quadri a soggetto floreale.
«Ho voluto valorizzare le grandi stanze senza affollarle troppo, mantenendo le loro linee essenziali». Il calore di casa viene dagli onnipresenti fiori, colti freschi tutte le mattine e riarrangiati in scenografici mazzi per poi essere immortalati su tela. «Qui a Les Ormes, finalmente, il mio atelier è dentro casa», spiega lei, che vive circondandosi di piante. L'empatia con questo mondo è evidente negli enormi quadri che dipinge, larghi fino a quattro metri, che ritraggono le più vivaci corolle quasi dall'interno, nella loro intimità. Alle esuberanti essenze che già crescevano nel giardino, come il glicine che avvolge in un abbraccio profumato il muro di cinta, la proprietaria ha aggiunto i suoi soggetti preferit: delfinium, peonie, iris e lilium che coltiva in ricche bordure sotto le finestre, perchè i loro sentori conquistino anche casa.
«Le mie giornate iniziano con una lunga passeggiata insieme a Prune e Ziza, i miei Labrador. Poi mi metto a dipingere per trasferire immediatamente su tela le idee». L'unica distrazione, oltre al giardinaggio, è il pianoforte. «Sento di esprimermi con la stessa pienezza quando dipingo e quando suono. Trovo con le mie composizioni floreali abbiano un ritmo musicale. Quando suono vedo i miei quadri e quando dipingo, viceversa, sento la musica.» Anche le note corrono via leggere oltre le finestre, oltre la casa di Claire, con la sua bicicletta dal cestino pieno di fiori parcheggiata sull'uscio.
Stylist Martina Hunglinger.
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