Mentre su Raiuno sta per approdare la seconda stagione della fortunata serie tv I Medici (quattro prime serate in onda da martedì 23 ottobre), ad Artimino – tra Firenze e Prato – fa bella mostra di sé Villa La Ferdinanda, dimora di caccia dei Signori di Firenze progettata nel 1596 dal Buontalenti per il granduca Ferdinando de' Medici, oggi Patrimonio dell'UNESCO (visitabile ogni prima domenica del mese). A pochi passi, al di là di una siepe c'è invece la Paggeria Medicea: un edificio secentesco oggi trasformato in hotel di charme con 37 camere, dotato di piscina e campo da tennis. Oltre un maestoso e scenografico viale alberato sorge un borgo dalla pianta medievale, con strette viuzze, planimetria concentrica e una cinta muraria.

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L’hotel Paggeria Medicea.
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La sala lounge della Paggeria Medicea.

Tutto questo e molto altro è la Tenuta di Artimino, oasi immersa tra le colline toscane dove trascorrere una vacanza a contatto con la natura. Ma l'elenco è lungo, perché qui ci sono anche un museo e un parco archeologico che narrano di tempi molto antichi. Non a caso da queste parti sono state portate alla luce le necropoli etrusche di Prato Rosello, i tumuli dei Boschetti e di Montefortini. E sui due piani delle sale espositive si possono ammirare pregevoli reperti come un incensiere in bucchero (ceramica etrusca lavorata con maestria tale da sembrare ferro) o quel che resta della Tomba del Guerriero. Tra i saloni e la Loggia dei Paradisi di Villa La Ferdinanda brillano, invece, gli affreschi del Passignano e di Bernardino Poccetti.

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Il Salone Annunziata di Villa La Ferdinanda.

Per vivere un'esperienza polisensoriale indimenticabile ci si può concedere una delle tante attività esplorative proposte dalla Tenuta. C'è solo l'imbarazzo della scelta. Si spazia infatti dal wine tasting ai corsi di cucina passando per l'atelier del miele, senza tralasciare la caccia al tartufo o la raccolta delle olive. Tutte experiences firmate Artimino e pensate per esaltare l'incanto della stagione autunnale. Che, con il suo straordinario foliage, fa di tale enclave una tavolozza d'artista. Se d'estate lo chic-nic è una divertente pausa per foodies tra i vigneti, in questi giorni le attività si concludono nelle cantine di Villa La Ferdinanda, di fronte al camino, laddove è ancora funzionante un girarrosto su disegno di Leonardo Da Vinci. Di qui è passato persino Galileo Galilei.

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Il camino con girarrosto su disegno di Leonardo Da Vinci.

Sulla proprietà – oltre 730 ettari di vigneto, ulivi, orto e boschetti – spiccano anche un convento abbandonato, il casolare Poggilarca (che dà il nome a uno dei vini della Tenuta) una cava usata anticamente per erigere la villa medicea e un porticciolo sull'Arno, che scorre proprio nella Tenuta di Artimino. Prima etrusco, poi romano e quindi appartenuto ai Medici, era l'attracco sul fiume e serviva per la navigazione fluviale con le chiatte.

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Una veduta con la Torre dell’Orologio, nel borgo, e Villa La Ferdinanda sullo sfondo.

A fare il resto... il côté gourmand messo a punto dalla chef Michela Bottasso, al timone di Biagio Pignatta Cucina e Vino. La sua cucina – magistrale mix di innovazione e tradizione – enfatizza ingredienti stagionali, coltivati negli orti della tenuta e ricette che risalgono a Caterina de' Medici. Un must da provare è l'anatra all'arancia o le originali gourmandise griffate Bottasso. Le nostre preferite sono la ribollita alla Carmignanese (vi sorprenderà…) e i tortelli di pappa al pomodoro, due proposte che danno un twist insolito ai piatti forti della tradizione Made in Tuscany. Ma anche l'occhio vuole la sua parte: il ristorante Biagio Pignatta sorge in quella che un tempo era la dimora del primo maggiordomo di Ferdinando de' Medici, quel Ser Biagio Pignatta al quale deve appunto il nome.

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Biagio Pignatta Cucina e Vino.

Tra le pagine della storia s'incontra anche Cosimo III de' Medici. Fu lui a emanare un editto (disciplinare ante litteram) che proteggeva e delimitava la produzione vitivinicola locale. E la Tenuta di Artimino è anche questo: vigneti che danno eccellenti vini come il Carmignano e un profumato vinsanto. Mentre oltre 17.000 piante di ulivo regalano un nettare rotondo, autentico trionfo di sapori.

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Uno scorcio del borgo di Artimino.

Chi vuole vivere pienamente lo spirito del luogo, alla Tenuta di Artimino può scegliere una delle camere della Paggeria Medicea, prenotare uno dei 59 appartamenti disseminati nel suggestivo borgo oppure una delle sei soluzioni offerte da Le Fagianaie ricavate in un antico casolare. Ovunque si posi lo sguardo si respira il fascino e lo charme dei tempi andati. Solo per fare qualche esempio... è possibile notare anche la cinta muraria che delimitava il barco (riserva di caccia dei Medici, con annessa riservina utilizzata dai Signori di Firenze per cacciare animali esotici allevati proprio per questo scopo), un'antica porta (l'unica delle dieci originarie), la torre con l'orologio e la Pieve San Leonardo nel cuore del borgo. Dulcis in fundo… la Spa Erato Wellness laddove sorgevano vecchie cantine, un'oasi in cui farsi coccolare con trattamenti signature e wine therapy. Le note suadenti dell'uva completano la magia a tavola. Basta concedersi un calice di Vin Ruspo, di Grumarello o di Chianti Montalbano. Perché il territorio – diviso tra le colline di Prato e Firenze – produce anche questa D.o.c.g. molto apprezzata. Alla Tenuta di Artimino art de vivre e hôtellerie sono un'autentica coppia d'assi.

Info: www.artimino.com - tel. 055 875741

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Le Fagianaie.