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Chiusa con successo la nona edizione di Orticolario

Trionfo di pubblico ed espositori per la nota mostra del verde.

Di Gaetano Zoccali
Orticolariopinterest
Courtesy photo

Con venticinquemila visitatori e una grande cura negli allestimenti, la nona edizione di Orticolario ha raccolto i frutti di quanto ben coltivato negli anni, pur continuando a seminare bellezza. Infatti, la nota rassegna dedicata al verde d’autore - ideata dall’imprenditore della seta Moritz Mantero e curata da Anna Rapisarda - si è chiusa con un incremento di pubblico e di espositori (280 quest’anno).

Tema dell’appuntamento, tenutosi dal 29 settembre al 1 ottobre 2017 nel parco di Villa Erba: la luna! Una sfida che ha dato massima libertà alla fantasia dei progettisti in concorso. La sezione “Spazi Creativi” ha così rivelato molte installazioni giocate sulla simbologia dei giardini notturni. Da “Ciclicità Lunare”, il giardino di Roberto Landello nello spazio Garden Lignano, premiato con la “Foglia d’oro del Lago di Como” per aver raccontato il rapporto tra la terra e il suo satellite attraverso un’orbita di bossi ed erbacee perenni accolti da un’ampia fioriera in corten, fino a “Dentro alla Luna” di Daniela Piazza: una rappresentazione della luna realizzata con le infruttescenze madreperlacee della lunaria (la pianta anche conosciuta come moneta di papa), che ha meritato il premio “Empatia”. E ancora, lo spazio “Allunaggio” di Monica Botta,vincitore del premio “Arte”, ha fatto “rotolare” la luna dentro l'omonimo quadro di Vassily Kandinsky, mentre “Metamorfosi”, firmato da Il Papavero Blu di Longone al Segrino, premio "Essenza", ha invitato a contemplare il cielo immersi tra fiori notturni.


Magistrale la realizzazione “Moonlight Garden” di Leonardo Magatti nello spazio Archiverde, che ha meritato i tre premi “Grandi Giardini Italiani”, “del Presidente” e “della Stampa”: uno show garden senza nulla da inviare alle realizzazioni in mostra al Chelsea Flower Show londinese o al festival dei giardini di Chaumont-sur-Loire. Ispirato dalla sonata "Al chiaro di luna" di Beethoven, questo giardino ha disegnato una poetica stanza in pietra di Luserna chiusa da una quinta di bambù, con una coppia di panchine intorno a un pittoresco bacino rettangolare: lo specchio della luna. Attualissimo il suo planting naturalistico, con fioriture bianche dal look spontaneo, come anemoni 'Honorine Jobert', Erigeron karviskianus e profumatissime lobelie 'Snow Princess' sbocciati anche tra le fessure della pavimentazione… Questo esercizio di saperi giardinieri e abilità artigianali che ha emozionato pubblico e critica.

La sfida di allestire il Padiglione Centrale di Villa Erba, ovvero l’imponente struttura della grande serra circolare, è stata colta da Vittorio Peretto di Hortensia con un ironico "Luna-Park" che ha voluto rappresentare il viaggio di "Astolfo sulla Luna" dell’Orlando Furioso. Tra inedite aiuole nei toni argento e avorio, cinquanta querce fastigiate (Quercus rubur pyramidalis “Koster”, fornite dal vivaio Mati 1909), come missili rivolti al cielo, hanno proiettato gli sguardi dei visitatori verso la volta celeste, per un immaginario viaggio nello spazio, mentre nel padiglione venivano diffusi suoni cosmici provenienti da registrazioni della NASA.


Altra sonorità che ha molto emozionato: il richiamo di capodogli e balenottere che ha animato la poetica installazione “Alta Marea: le balene cantano alla luna”, di Stefano Prina e Cristina Mazzucchelli, con i cetacei sospesi nell'aria, tra i grandi platani del giardino giapponese di Villa Erba. La luna, ovviamente, ha anche ispirato le aperture notturne della manifestazione, fino a mezzanotte, interessante opportunità per una passeggiata tra i giardini illuminati by night. Ma anche i bouquet "lunari" approntati da Anna Flower Designer.

Alto il tenore degli allestimenti realizzati dagli espositori. Tra i più apprezzati dalla giuria estetica - che premia un ideale di bellezza coerente con i saperi giardinieri - l’oasi dimostrativa del paesaggista francese Alexandre Thomas (di cui su Marie Claire Maison abbiamo già pubblicato il giardino privato), che ha meritato il riconoscimento di “Miglior allestimento” in mostra. La “Miglior esposizione prodotti” è stata invece quella di The Bis: Monica Bispo insieme con Officinando di Anna Sarcinelli: allo stand, le ceramiche fatte a mano della prima artista, tra cui le nuove etichette per la nomenclatura botanica con QR code, insieme con la collezione di cento sottopiatti e cento sottobicchieri di ispirazione botanica, uno diverso dall’altro, di Sarcinelli; un progetto presentato in anteprima proprio a Orticolario. Il titolo di “Miglior esposizione piante” è andato a Green Service di Vaprio d’Adda, con nuove varietà di erbacee perenni allestite in étagère verticali con effetto parete vegetale.

Le menzioni speciali per la bellezza degli allestimenti le hanno meritate l’Azienda Florovivaistica F.lli Leonelli, con eleganti bordure erbacee di aster e graminacee; i gioiellieri di Michael Michaud per le preziose realizzazioni che catturano alla perfezione la bellezza di foglie e fiori; l’Oasi Aromatica, che ha valorizzato l’estetica delle tradescanzie (l’erba miseria), piante antiche riscoperte nelle loro infinite varietà.


La giuria botanica di Orticolario ha reputato “Miglior collezione” quella dell’Azienda Piccoli Frutti, con una eccezionale raccolta di more e lamponi, menzionando Il Giardino delle Essenze Perdute per l’incredibile raccolta di fuchsie, fiore simbolo di questa edizione, presentate con decine di varietà a prova di gelo. Gli esemplari più grandi sono stati acquistati per arricchire le bordure del Chilometro della Conoscenza, il percorso paesaggistico che collega Villa Olmo a Villa del Grumello, curato dal provetto giardiniere Emilio Trabella, del comitato scientifico di Orticolario. E ancora, Paysage a manger, ha attirato l’attenzione della giuria per il recupero di antiche varietà di ortaggi, tra cui molte patate autoctone e Le Monde des Sempervivum per il display di queste succulente resistenti al gelo.

Premio “Novità” all’insolito Vitex rotundifolia di Pepiniere Braun, con menzioni a Caryopteris divaricata di Un Quadrato di Giardino e Polianthes tuberosa di Ezio Bonini (che non è una pianta novità, ma è interessante l’idea di coltivare in vaso una varietà tradizionalmente considerata da reciso). Titolo di “Superesemplare” al Dasylirion longissimum di A&G Florortoagricola con menzioni al grande cedro mano di Buddha di Oscar Tintori, agli osmanti di Alexandre Thomas e alla Camellia sasanqua ‘Cleopatra’ di Compagnia del Lago Maggiore, azienda che peraltro ha presentato interessanti kit di coltivazione per il tè fai da te, adatti a balconi e davanzali.

Molti i vivaisti-collezionisti in mostra, il cui lavoro di ricerca veicola il meglio della cultura botanica. Da Res Naturae con le sue piante ornamentali commestibili a Vivai Priola con il meglio delle erbacee perenni; da Floricoltiura Billo con i suoi garofani antichi e inglesi a Le rose di Firenze (con la robustissima specie cinese Rosa x odorata, che profuma di pompelmo rosa) e Rose Barni con rose antiche e moderne.


Le hydrangee, meravigliosamente arrossate dall'autunno, sono state le protagoniste degli allestimenti del Vivaio Anna Peyron, Borgioli Taddei e Vivaio Giardino Tara; un’azienda, quest’ultima, che ha anche presentato una ricca collezione di magnolie e diverse novità, come il melograno nero nano e alcuni calicanti estivi. Grande interesse per le piante acquatiche di Water Nursery, le succulente da collezione di Cactusmania, le iris barbate rifiorenti di Iris Cayeaux e le bulbose di Vivaio Degl'Innocenti, fino alle felci di GardenStudio, che oltretutto ha presentato la spettacolare graminacea da ombra dal look tropicale Carex scaposa e una raccolta di asfodeli per giardini mediterranei.

Un grande merito va ancora a Orticolario per aver fatto incontrare al pubblico italiano una personalità del calibro di Gilles Clément, il paesaggista, filosofo e scrittore francese insignito del premio “Per un giardinaggio evoluto 2017”, che ha rivelato i suoi ultimi progetti, in Cina e nella Valle della Loira. Con il suo operato Clément ha cambiato il modo di concepire i giardini, spostando l’interesse dall’estetica all’ecologia e alla meraviglia della vita che un progetto verde può ospitare. Per entrare in sintonia con il Clément-pensiero, suggeriamo la rilettura del suo libro più personale, Ho costruito una casa da giardiniere (Quodlibet, pp. 160, 13,60 euro).

La decima edizione della manifestazione - i cui proventi sono sempre destinati ai progetti di diverse onlus lariane - si svolgerà dal 5 al 7 ottobre 2018. Sarà un anniversario speciale per l’evento che ha democratizzato la bellezza dei giardini.
Sulle novità in programma per il prossimo appuntamento vige il massimo riserbo. Noi di Marie Claire Maison, che abbiamo seguito la rassegna fin dalla prima edizione, ci aspettiamo una passerella che ci faccia ripercorrere i più bei momenti della storia di Orticolario. E vista l’importanza della ricorrenza, che coinciderà oltretutto con il cinquantenario di un grande momento di crescita civile come il Sessantotto, ci auguriamo che sia anche un po’ rivoluzionaria!

www.orticolario.it

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Orticolario 2017.

La luna è stato il tema dell'ultima edizione. Ph. Luciano Movio.

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Il paesaggista Gilles Clément, Ph. Luciano Movio.

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Ph. Luciano Movio.

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Le piante ornamentali commestibili di Res Naturae. Ph. Luciano Movio.

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Il progetto vincitore de "La Foglia d'oro del Lago di Como". Ph. Luciano Movio.

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Moonlight Garden di Leonardo Magatti, vincitore dei premi "Grandi Giardini Italiani", "della Stampa" e "del Presidente". Ph. Luciano Movio.

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Il garden designer Leonardo Magatti, Ph. Luciano Movio.

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Uno scorcio di Moonlight Garden. Ph. Luciano Movio.

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La consegna del premio "per un giardinaggio Evoluto 2017. da sinistra, Amalia Ponti, Gilles Clément, Gaetano Zoccali, Moritz Mantero. Ph. Luciano Movio.

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I sottopiatti e sottobicchieri botanici di Officinando di Anna Sarcinelli.

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Il flan di zucca con salsa di sesamo nei colori di Orticolario, dello chef Vittorio Tarantola. ph Gaetano Zoccali.

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Uno dei nuovi calicanti estivi presentati dai Vivai Tara. ph Gaetano Zoccali.

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Lo stand di Alexandre Thomas, premiato come "miglior allestimento", ph. Gaetano Zoccali.

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I gioielli a tema botanico di Michael Michaud. Ph Gaetano Zoccali.

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Le etichette botaniche di The Bis: Monica Bispo. ph Gaetano Zoccali

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L'allestimento di Green Service, premiate per la miglior esposizione piante. Ph Gaetano Zoccali

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La Rosa x odorata, di Le Rose di Firenze, ph. Gaetano Zoccali.

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La Camellia sasanqua 'Cleopatra' di Compagnia del Lago Maggiore. Ph. Gaetano Zoccali.

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Il padiglione centrale di Villa Erba con l'allestimento Luna-Park di Vittorio Peretto. ph. Gaetano Zoccali.

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