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Lo Château de La Colle Noire della Maison Dior

Le meraviglie del castello dove il leggendario couturier creava in simbiosi con la natura. In esclusiva per Marie Claire Maison

Di Gaetano Zoccali
Château de La Colle Noire della Maison Diorpinterest
Courtesy Image

A quaranta chilometri da Cannes e diciotto da Grasse, lo Château de La Colle Noire domina la pianura di Montauroux, crogiolandosi nelle dolci essenze provenzali. Siamo nel parco concepito da Christian Dior per vivere in sintonia con la natura: non un ambiente di gala, piuttosto un inno al paesaggio mediterraneo. «Qui tutto è luce, meraviglia e suggestione», scriveva il couturier nell'autobiografia Christian Dior & moi.

Fatalmente attratto dai paesaggi del Sud – proprio come l'amico Marc Chagall – egli si innamorò di questa regione anche per i fiori e gli aromi che nel 1947 gli ispirarono il suo primo profumo, Miss Dior. Un must inossidabile, oggi reinterpretato dal "naso" François Demachy in una versione più "carnale", sorretta dalla forza delle rose e con il contributo delle note di bergamotto di Calabria. L'eau de parfum sarà in vendita a partire dall'1 settembre e, per celebrare l'appuntamento, il brand ha aperto le porte della proprietà, fotografata in esclusiva per Marie Claire Maison.

Il giardino si sviluppa principalmente davanti alla facciata sud-ovest della dimora, con un'ampia pergola che si prolunga fino ai terrazzamenti vestiti di alberi da frutto, arbusti ed erbacee. Queste bordure digradano verso una vasca rettangolare d'impronta settecentesca, voluta dallo stilista per nobilitare la residenza. Intorno, la dimora è ornata da un'area all'inglese e dalla campagna con viti, ulivi, gelsomini e Rosa centifolia: colture avviate nel Seicento per la tendenza, lanciata da Caterina de' Medici, di profumare i guanti.

Dior si rifugiò in Provenza dopo il successo planetario del suo New Look, che nel 1947 rivoluzionò le passerelle proponendo una donna nuova, sofisticata e ultraseducente. Acquistato l'edificio con annessa tenuta agricola nel 1950, affidò i lavori di rifacimento all'architetto André Svetchine, che trasformò cantine e fienili in saloni e suite, operando con grande discrezione e nel massimo rispetto delle tradizioni locali. Quindi, il padrone di casa avviò un ambizioso capolavoro vegetale, progettando assieme ai giardinieri ogni angolo del possedimento. L'intento? Creare armonia e far dialogare il castello con l'ambiente circostante.

Dopo la scomparsa di questa figura leggendaria, nel 1957, il complesso fu ceduto e cadde in rovina sino al 2013, quando la Maison de Parfums Dior lo rilevò e intraprese un importante restauro, incaricando il paesaggista Philippe Deliau del recupero degli esterni. Ecco le sue parole: «Attraverso il carattere festoso del parco, l'illustre proprietario voleva esprimere il suo legame con la natura; piantò rose, gigli, violette e gelsomini, cercando un equilibrio tra ombre e luci, vegetali e minerali. Nell'inventiva a mescolare fiori, vigne e olivi, ho percepito il suo modo di intendere il verde come promessa di rinnovamento, al pari della moda. Da parte mia, ho lavorato al ripristino dell'antico paesaggio, con gli oliveti che filtrano le prospettive lontane, poi ho introdotto nuovamente mandorli, viti, fiori e ridisegnato il sentiero nella foresta e la terrazza ai piedi della cappella, dove il giardino si apre sull'orizzonte», incontrando il genius loci di questo posto irripetibile.

Nella gallery

In occasione dei suoi settant'anni, la Maison Dior ha aperto le porte dello Château de La Colle Noire, ex residenza dello stilista in Provenza. La ricorrenza è celebrata con la mostra Christian Dior: Designer of Dreams, fino al 7 gennaio 2018, al Musée des Arts Décoratifs di Parigi.

Il Ninfeo di Château de La Colle Noire. Disegnato da Christian Dior nel 1950, è parte della tenuta acquistata dallo stilista per coltivare gli amati fiori da profumo, non lontano da Grasse.

Un giardino di mandorli, gelsi e bordure fiorite fa da contrappunto alla facciata sud-ovest, che si specchia nella vasca di ispirazione settecentesca voluta da Christian Dior per impreziosire il parco.

Uno scorcio degli interiors, con il Petit Salon.

Il Grand Salon è la stanza più importante del castello, con arredi originali del Settecento; da qui si accede alla terrazza panoramica disegnata dall'architetto André Svetchine negli Anni 50, un belvedere ideato per ammirare le bordure di fiori e la vasca ornamentale.

Il portale della cappella interna di Saint-Barthélemy.

La facciata est vestita da vite canadese.

Uno scorcio del Salon d'Été, riccamente decorato con boiserie a tema floreale.

Il viale d'accesso alla tenuta, costeggiato da cipressi.

Nelle bordure antistanti il castello, incorniciate da bossi, le fioriture si succedono copiose dalla primavera all'autunno; tra i protagonisti più vistosi dell'estate: rose, hemerocallis e nepete, sullo sfondo dorato di Stipa tenuissima.

L'area all'inglese del parco.

Château de La Colle Noire della Maison Dior
Courtesy Image

Lo Château de La Colle Noire della Maison Dior

In occasione dei suoi settant'anni, la Maison Dior ha aperto le porte dello Château de La Colle Noire, ex residenza dello stilista in Provenza. La ricorrenza è celebrata con la mostra Christian Dior: Designer of Dreams, fino al 7 gennaio 2018, al Musée des Arts Décoratifs di Parigi.

Château de La Colle Noire della Maison Dior
Courtesy Image

Lo Château de La Colle Noire della Maison Dior

Il Ninfeo di Château de La Colle Noire. Disegnato da Christian Dior nel 1950, è parte della tenuta acquistata dallo stilista per coltivare gli amati fiori da profumo, non lontano da Grasse.

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Lo Château de La Colle Noire della Maison Dior

Un giardino di mandorli, gelsi e bordure fiorite fa da contrappunto alla facciata sud-ovest, che si specchia nella vasca di ispirazione settecentesca voluta da Christian Dior per impreziosire il parco.

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Lo Château de La Colle Noire della Maison Dior

Uno scorcio degli interiors, con il Petit Salon.

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Il Grand Salon è la stanza più importante del castello, con arredi originali del Settecento; da qui si accede alla terrazza panoramica disegnata dall'architetto André Svetchine negli Anni 50, un belvedere ideato per ammirare le bordure di fiori e la vasca ornamentale.

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Il portale della cappella interna di Saint-Barthélemy.

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La facciata est vestita da vite canadese.

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Uno scorcio del Salon d'Été, riccamente decorato con boiserie a tema floreale.

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Il viale d'accesso alla tenuta, costeggiato da cipressi.

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Nelle bordure antistanti il castello, incorniciate da bossi, le fioriture si succedono copiose dalla primavera all'autunno; tra i protagonisti più vistosi dell'estate: rose, hemerocallis e nepete, sullo sfondo dorato di Stipa tenuissima.

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L'area all'inglese del parco.

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