Sorge in un’oasi appartata di Porta Venezia, un’ansa quieta nel cuore di un quartiere vivace, uno di quegli angoli di Milano che incantano: è il ristorante Mimmo, storica insegna che ora rinnova il menu, per mano dello chef, recente new entry. Andrea Marinello ha venticinque anni, ma è nel settore già da tempo, con esperienze formative anche all’estero, tra Svizzera e Bilbao (all’Azurmendi, tre stelle Michelin).

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Lo chef Andrea Marinello, 25 anni.

Da Mimmo arriva con un bagaglio di conoscenze in fatto di cucina mediterranea ed elegge a protagonista l’olio di oliva, di cui è pure degustatore; così il condimento (“e parto sempre da un olio ragusano”, ci dice), partecipa appieno al concerto dei piatti. Il carpaccio di gamberi rossi di Mazara è servito su una crema al lime, mentre una crema di patate al coriandolo accoglie un polpo cotto a bassa temperatura, “una tecnica che prediligo”.

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Carpaccio di gamberi rossi di Mazara su crema al lime.

Sono proposte light e salutiste, con attenzione alle combinazioni alimentari, il che non esclude qualche intervallo più sontuoso come gli agnolotti al carbone vegetale ripieni di ossobuco su una salsa allo zafferano. Il risotto alla zucca, amaretto e caviale di tartufo delle Langhe ha un gradevole sapore dolcesalato. La carta comprende poi il filetto, per i tradizionalisti, e all'opposto piatti intriganti new generation quali gli spaghetti alcalini alla crema di pistacchio, polvere di peperoncino e scorza di lime.

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Spaghetti alcalini con crema di pistacchio, polvere di peperoncino e scorza di lime.

Il dolce assaggiato da chi scrive è stato pure il più apprezzato: un gelato/sorbetto al limone immerso in olio da cultivar Coratina: femminile ed elegante senza impegno, come il décor del locale all’insegna di travi a vista, un caminetto in sala, lumi in stile country vintage e tanto bianco, fino al soppalco che ospita tavoli più intimi.

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Gelato al limone in olio da cultivar Coratina.

Ambiente domestico con raffinatezza, ulteriormente scaldato dalla simpatia del patron Domenico Di Vivo; il secondo piano ospita il ristorante, mentre al pianoterra si apre il bar con affaccio su un delizioso dehors protetto da piante verdi.

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I tavoli ospitati nel soppalco, sopra la sala principale.