Scenografiche wallpaper duettano con il cemento grezzo. Leggiadria versus potenza, in sublime equilibrio
Quando – a inizio carriera – lavorava come fotografo, Christian Benini realizzava in studio degli immensi, stupefacenti fondali. E non ha più smesso. Nel 2005, infatti, ha fondato Wall&decò, azienda di carte da parati di cui ha mantenuto salda l'art direction anche dopo l'acquisizione, nel 2018, da parte del gruppo svedese WallVision.
Il marchio ha sancito una rivoluzione, con uno stile fatto di macroimmagini teatrali e seducenti, fino a giungere all'ultima evoluzione di intarsi, incisioni e trame tridimensionali a effetto bassorilievo. «È davvero entusiasmante vedere crescere il brand, in un percorso di ricerca progettuale: l'espressione più alta del mio sconfinato amore per l'architettura e il design», confida. Nelle scenografie di Christian «decorazione e materia si compenetrano, in un dialogo tra le varie componenti che configurano uno spazio». Un approccio analogo caratterizza la sua casa nella città natale, Cervia, dove lo abbiamo incontrato. «Qui le mie wallpaper si relazionano con arredi essenziali e superfici strutturali raw, a partire dal cemento delle campiture. Ma senza narcisismo, perché nulla è così vanitoso da attirare l'attenzione su di sé».
La sinergia diventa mantra assoluto, in una visione che abbraccia tutti gli elementi di un interno e una moltitudine di linguaggi. «Ho una formazione in storia dell'arte e sono un assiduo frequentatore di mostre e fiere del settore. Adoro Jannis Kounellis e Mario Merz: autori assai poco "parietali", ma dalla potente espressività sensoriale; seguo inoltre con interesse i movimenti d'avanguardia, per la loro capacità di aprire le porte all'innovazione».
Nell'universo creativo di Benini un posto d'onore è riservato al team prestigioso che collabora alle quattro collezioni annuali: Draga & Aurel, Eva Germani, Lorenzo De Grandis, Christophe Delcourt, Antonio Marras... «Attualmente posso contare su venticinque grandi nomi. Come oriento le mie scelte? Seguendo il principio dell'eterogeneità e facendo tesoro degli spunti provenienti da mondi diversi: dalla moda all'arte, fino al collezionismo. Questo consente a ciascuno di loro di affrontare la sfida con uno sguardo personalissimo e autentico». Volti umani e motivi botanici, grafismi versus paesaggi naturalistici, astrattismo contrapposto a realismo; nella fantasmagoria di pattern e disegni palpitanti si ravvisa una solida coerenza. Nel nome di un'unica, incontaminata bellezza.