Bellezza, sostenibilità e benessere: sono i concetti chiave della nuova sede della Davines, il noto brand italiano di cosmetici professionali per la cura dei capelli e della pelle. Il nuovo headquarter dell'azienda di Parma, guidata dall'imprenditore Davide Bollati, è articolato su una superficie di settantasettemila metri quadrati, con spazi per uffici, formazione, laboratorio di Ricerca e Sviluppo, stabilimento produttivo e magazzino. Un mix di qualità, spirito ambientalista, innovazione e soprattutto coerenza. Una sorta di villaggio green, al contempo all’avanguardia dal punto di vista tecnologico.

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Il progetto dello studio MTLC di Matteo Thun e Luca Colombo

Sviluppata a partire dal concetto di “casa”, la struttura del Davines Village, progettata dello studio MTLC di Matteo Thun e Luca Colombo, reinterpreta in chiave contemporanea la tipica abitazione a corte della Pianura Padana. “Abbiamo voluto dare vita a un villaggio funzionale dall’estetica armoniosa, capace di coniugare le tradizionali forme architettoniche rurali con volumi innovativi, espressi attorno alla serra e agli ampi spazi verdi”, spiega Matteo Thun. Gli uffici, le aree dedicate alla formazione e i laboratori, infatti, evocano nella forma le case a due piani che, disposte ai lati di due cortili centrali, sottolineano le radici familiari dell’azienda e trasmettono una sensazione di accoglienza, intimità e comunità. Il complesso, realizzato con una presenza minima di componenti in muratura, è pensato per consentire la fruizione visiva del verde da ogni postazione lavorativa.

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Gli interni

Gli spazi, accoglienti e personalizzati, sono lontani dall’immagine “corporate” tradizionale; al contrario, si ispirano fortemente alla cultura dell’abitare. L’arredamento è curato nei minimi dettagli dall’interior designer Monica Signani, che ha voluto mobili custom-made realizzati da Molteni&C|Dada Contract Division. Anche le lampade, di gusto vintage, sono create su disegno, così come alcuni lampadari e applique, riedizione dei progetti del designer francese Serge Mouille. Icone del design, quali il cassettone D.655.1 e la libreria D.357.1 disegnati da Gio Ponti e rieditati da Molteni&C, conferiscono stile e contemporaneità al contesto.

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La serra

Il cuore pulsante del progetto è la grande struttura in vetro situata al centro del complesso: una luminosa serra contraddistinta da un’architettura moderna e leggera. Spazio di coworking a disposizione dei collaboratori, custodisce al suo interno il ristorante aziendale e un bar di sapore rétro, con il bancone riecheggiante vecchi bistrot. Disegnato giocando con abbinamenti cromatici e materici particolari, crea un effetto ton sur ton di delicata eleganza senza tempo. Le sedute e i tavoli cregalano un tocco fresco e informale, di grande raffinatezza.

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La sostenibilità

La nuova sede Davines è votata alla sostenibilità energetica, tesa ad abbattere ogni forma di spreco , nonché a ottimizzare le risorse naturali e risparmiare energia. La struttura, altamente tecnologica e all’avanguardia, utilizza solo fonti rinnovabili certificate al 100%, come i pannelli fotovoltaici, un impianto solare termico e un sistema geotermico. Parola d’ordine: abolire gli scarti. I rifiuti organici del ristorante alimentano il giardino che circonda l’edificio attraverso un sistema ancora più efficiente del classico compostaggio: un impianto di disidratazione consente infatti il totale riutilizzo dei rifiuti organici prodotti, per il mantenimento delle aree verdi. Infine, due ulteriori elementi dimostrano quanto stia a cuore all’azienda la salvaguardia ambientale: nel ristorante non vengono impiegati materiali monouso e nel parcheggio dello stabilimento sono presenti dieci colonnine di ricarica per veicoli elettrici.