Era il 1 aprile 1919 quando Walter Gropius a Weimar fonda la sua famosa scuola, con l’idea di formare un nuovo tipo di designer capace di sviluppare oggetti nati da una fusione ideale tra creazione artistica artigianale e produzione industriale.

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La prima sede del Bauhaus a Weimar.

All’avventura partecipano personaggi del calibro di Marcel Breuer, Wassily Kandinsky, Josef Albers, Marianne Brandt, Hannes Meyer, Ludwig Mies van der Rohe, che sarà tra l’altro l’ultimo direttore del Bauhaus a Berlino, nel 1933.

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Il progetto del cluster dedicato a Florence Knoll.

Per raccontare questa straordinaria storia della modernità, quest’anno per la Design Week Knoll International ha deciso di raccontarci questa straordinaria avventura: nello showroom di piazza Bertarelli, attraverso la mostra “Knoll celebrates Bauhaus” curata da OMA, studio cofondato dall’architetto olandese Rem Koolhaas con la collaborazione di Domitilla Dardi, storica e curatrice di design. E ha deciso di farlo in modo didascalico ma di grande effetto, dividendo il percorso in quattro ambienti/cluster che agiscono come scenari di un teatro. Entrando nei quattro ambienti è possibile toccare con mano oggetti e arredi che sono gli attori principali della scena, creando partiture del racconto che mutano seguendo l’esperienza di ogni partecipante.

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Il cluster di Marcel Breuer.

Il primo cluster è dedicato a Marcel Breuer, designer che ha vissuto personalmente il Bauhaus prima come studente e poi come docente. Nel 1925 Marcel Breuer disegna la sua prima sedia chiamata Wassily, conosciuta anche come sedia Modello B3, per la residenza di Kandinsky (Master House progettata da Walter Gropius nel 1935/1926 a Dessau). Realizzata in tubolare metallico, uguale a quello usato per la costruzione della bicicletta Adler, la seduta è diventata negli anni uno dei pezzi più amati della famosa scuola tedesca.

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Nel cluster di Mies Van der Rohe.

Ludwig Mies van der Rohe è il protagonista dell’ultima fase del Bauhaus e del secondo cluster. Siamo nell’epoca della piena affermazione del Razionalismo, quell’International Style che definisce la modernità in tutto il mondo. All’interno dello spazio, la celeberrima Barcelona creata dal maestro per il padiglione tedesco dell’Esposizione Universale di Barcellona del 1929 e MR Lounge Collection Bauhaus Edition, due manifesti dello stile indiscusso di una delle pietre miliari della storia del design.

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Cluster per Florence Knoll.

Il terzo cluster va a una donna eccezionale: Florence Knoll. Nella sua vita ha avuto l’occasione di incontrare Gropius e Breuer per poi divenire allieva prediletta di Mies. Sarà lei a veicolare al grande pubblico, attraverso la produzione Knoll, le icone di quell’idea di modernità che Mies porrà alla base della sua direzione del Bauhaus e della sua carriera.

L’ultimo spazio è una finestra critica sull’eredità del Bauhaus nella progettazione contemporanea. Tutta la nostra epoca, compresa quella che si definisce post-moderna, dagli anni ’60 in poi, ha un debito culturale imprescindibile con il Movimento Moderno di cui il Bauhaus è stato emblema. La mostra proseguirà nelle città di Parigi, Londra, Tokyo, Seoul e Sidney; un cammino lungo un secolo, destinato a proseguire per sempre. Perché la bellezza e la perfezione dell’opera di quei maestri hanno il sapore dell’immortalità.

Knoll International, Piazza Bertarelli 2, Milano, dal 9 al 13 aprile.