Quello dell'artista russo Vasily Klyukin (nella foto di apertura) è un inferno contemporaneo, popolato da sculture in metallo, lightbox dai colori fluo e un'avvolgente scenografia fatta di suoni, luci e ombre proiettate tra le affascinati architetture dell'Arsenale di Venezia. In Dante Veritas - la sua acclamata personale in programma presso la Tesa 94 fino al 26 novembre - è un caleidoscopico rimando ai nove cerchi dell'Inferno dantesco. E come l'Alighieri, che nel Canto XXI declama «Quale ne l’arzanà de’ Viniziani / bolle l’inverno la tenace pece», Klyukin accoglie il visitatore in un primo ambiente che rappresenta il tunnel dell'Apocalisse, dove quattro cavalieri sembrano fare da monito ai grandi dilemmi della contemporaneità. Non a caso si chiamano Disinformazione, Sovrappopolazione, Sterminio e Inquinamento. Oltre una maschera di Dante, invece, e varcate le colonne degli inferi (spazio in cui si fa notare Beatrice e una tigre, suo alter ego a rappresentare il coraggio) si prospettano ventidue sculture che rappresentano i vizi e le rispettive punizioni ultraterrene.

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Un’immagine della mostra In Dante Veritas negli ambienti della Tesa 94.
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Un particolare della scultura che rappresenta il Suicidio.


Lamiere colorate - opache o lucide - e disposte come pagine di un libro da sfogliare formano sagome dal forte impatto, dannati lacerati in vita e nell'oltretomba. Ogni opera è un evidente richiamo alla responsabilità. E soprattutto una manifesta esortazione al cambiamento e alla riflessione. Proprio come fa la scultura di formato maxi esposta all'esterno della tesa: intitolata Why People Can't Fly, è alta dieci metri e denuncia l'inquinamento degli oceani. Artwork che sul piano etico e morale - con i suoi sette palloncini colorati - ricorda i sette vizi capitali (con un ottavo palloncino a rappresentare l'inquinamento). Create tutte nell'arco del 2018, le sculture di Vasily Klyukin sono assemblate senza saldature. Una tecnica a incastro di lastre d'acciaio rende ad arte il tragico destino di lussuriosi, golosi e iracondi dei gironi danteschi. Rumori, parole indecifrabili come insolito sottofondo conducono lo spettatore in un viaggio immersivo e singolare. In Dante Veritas prevede infatti una partecipazione attiva con l'ausilio di auricolari in quanto «le guerre moderne si combattono nello spazio digitale», come afferma lo stesso Klyukin.

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La lightbox Lucifero e la scultura Tradimento.

Info: Arsenale Nord, Venezia, Tesa 94 - info@indante.com - http://indante.com/index/italy.html - fermata vaporetto Bacini o Celestia

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Un’immagine dei Cavalieri dell’Apocalisse.
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La scultura che rappresenta il volto di Dante Alighieri.