Non sono solide come le amicizie di lunga data, ma nemmeno così virtuali da esistere solo sui social. Ecco perché vale la pena investire nelle “conoscenze light”

L'esistenza della sottoscritta, sicuramente al pari della vostra, è costellata di piccoli riti quotidiani e persone piacevoli. Dal barista sotto casa – che, per quanto mi riguarda, custodisce la formula magica del caffè perfetto e dispensa il primo sorriso della giornata – al personal trainer, conoscitore (nonché guardiano) della mia composizione corporea – leggi muscoli versus grasso – come neanche il più devoto dei fidanzati.

Per non parlare del panettiere, disposto ad aspettarmi ogni sera con la saracinesca a mezz'aria, pronto a consegnarmi l'ultimo panino low carb ai semi di sesamo e un abbraccio volante. O il fiorista all'angolo: appuntamento del venerdì per due chiacchiere rilassate e un bouquet di fresie candide, profumato complemento del brunch domenicale davanti a un film. Queste conoscenze light – che come lo champagne diventano eccezionali con il passare del tempo – aumentano esponenzialmente la qualità delle giornate, perché ci regalano un raggio di sole senza pretendere nulla in cambio, ovvero sono esenti dai vincoli che fanno da corollario alla relazioni consolidate.

Ci invitano a fermarci per qualche minuto, a godere dell'attimo presente, della fugace luccicanza di un confronto gradevole e scevro da aspettative, a rallentare la nostra corsa da performanti centometristi nell'incalzante futuro. A volte ci offrono un punto di vista inedito e interessante, risvegliano quella serena spensieratezza soffocata da una solida corazza protettiva, suscitano una vibrante empatia. E ci fanno rendere conto di che grande regalo sia la vita.