La tecnologia è diventata sempre più semplice e ha imparato a parlare la nostra lingua. Molti di noi hanno già avuto modo di chiacchierare con Siri di Apple o con Google Assistant, ma ancora nessuno ha mai chiesto informazioni a un portafrutta o ha consultato lo specchiera in camera da letto, come nella favola di Biancaneve. L’intelligenza artificiale sta iniziando a colonizzare le nostre case.
Ha imparato a capire cosa diciamo, può rispondere in modo coerente alle nostre domande, ubbidire ai comandi che impartiamo. Stiamo vivendo un passaggio epocale dalla fantascienza alla scienza, una nuova rivoluzione copernicana che secondo gli esperti cambierà il nostro modo ti interagire con il resto del mondo.
Ma come rendere friendly e tangibile questo salto nel tempo? La risposta sembra semplice, quanto scontata. Basta dare un aspetto accattivante, di vero design, a un’azione impalpabile e invisibile e porre la sfida in mano agli studenti, che il futuro lo hanno già tra le dita.
Google ha dunque chiesto la complicità dei ragazzi di Domus Academy, che - sotto la guida dell’architetto Fabio Novembre e dei project leader Francesco Dompieri (Studio Nichetto), Hanna Ehlers (Lisson Associati) e Francesco Librizzi - nel corso di una maratona creativa di 48 ore hanno immaginato come i dispositivi Google possano integrarsi con gli oggetti più familiari delle nostre case, aumentandone le funzionalità fino a dargli voce.
I progetti vincitori sono diventati prototipi grazie alla sinergia di quattro autorevoli marchi del design made in Italy: Bitossi, Driade, FontanaArte e Kartell, esposti all’interno di Talking Crafts.
La mostra sarà aperta al pubblico dal 27 al 29 settembre 2019, in Piazza Gae Aulenti 12, Milano, con accesso libero dalle ore 10:00 alle 19:00