In apertura: Giovanni Boldini, Donna nuda seduta (1905 circa, probabilmente raffigurano un’amante del pittore), di AL Fine Art Antonacci-Lapiccirella.

L’incantevole location di Palazzo Corsini sulle rive dell’Arno ospita anche quest’anno fino a domenica 29 settembre la Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze (Biaf), giunta quest’anno alla sua 31esima edizione, che segna 60 anni di attività. “Un museo in vendita”, ha definito la manifestazione Fabrizio Moretti, segretario generale Biaf. Una definizione azzeccata: dai 77 galleristi italiani e stranieri che espongono è possibile acquistare un Fontana o un Canaletto, con la garanzia del vaglio di una commissione scientifica che esamina preventivamente le opere proposte. E a questo “museo in vendita” si rivolgono non solo appassionati e collezionisti, ma spesso le stesse istituzioni museali per arricchire il loro patrimonio.

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RAM, Composizione metafisica, 1936-1938.
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Giorgio de Chirico, Autoritratto delle nuvole, Tornabuoni Arte.

Quest’anno sono presenti oltre 4500 opere. Spiccano Redentor di Venezia di Canaletto (1697-1768), di Galleria Dickinson; una Madonna col bambino fra sei santi recentemente attribuita a Ventura di Moro (1399-1486), pittore fiorentino, di Galleria Salamon; un Autoritratto delle nuvole di Giorgio de Chirico, di Tornabuoni Arte; un bizzarro doppio ritratto di Giovanni Boldini, Donna con cappello e, dietro, Donna nuda seduta (1905 circa, probabilmente raffigurano un’amante del pittore), di AL Fine Art Antonacci-Lapiccirella; un tondo marmoreo raffigurante Madonna con bambino e San Giovannino, attribuito dopo uno studio a Benedetto da Maiano (1442-1497), di Longari Arte Milano. Presso Altomani & Sons, la scultura in terracotta di San Giovanni Battista, il cui autore è stato identificato con Benedetto da Rovezzano (1474-1552), ha vinto il premio BIAF per la scultura, mentre il premio Pierucci per la pittura è andato al dipinto dell’artista rinascimentale Daniele da Volterra (1509-1566), Madonna con il Bambino, San Giovannino e Santa Barbara, esposto da Mehringer /Benappi. La lista potrebbe essere ben più lunga. Parlando con i galleristi, si scopre che dietro ogni opera si celano una storia, un personaggio, a volte un’avventurosa ricerca per attribuirne la paternità. E qui risiede parte del fascino di una creazione artistica, che sconfina oltre la bellezza dell’opera.

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Signorini Telemaco, Mercato Vecchio, 1882-1883.

Per festeggiare i sessant’anni della Biennale, quest’anno è stata lanciata la prima Florence Art Week. Alcuni eventi sono strettamente legati alla manifestazione, ma altri proseguono oltre la data della Biaf, accentuando la vocazione all’arte di questa città gioiello.

Fra le mostre da visitare, a Palazzo Bartolini Salimbeni Roberto Casamonti, collezionista e grande esperto d’arte, espone la seconda tranche della sua collezione personale di arte contemporanea. Ottanta opere dagli anni Sessanta al XXI secolo raccontano la storia di cinquant’anni di frequentazione della scena artistica internazionale di Casamonti alla ricerca della bellezza e dell’opera che emoziona. Da Pistoletto a Boetti, da Cattelan alla Beecroft e alla Abramovic, da Haring e Basquiat a Warhol: la selezione di Casamonti è un viaggio fra i grandi nomi dell’arte che hanno saputo innovare, stupire, rompere gli schemi.

A Palazzo Antinori, per la prima volta la storica famiglia fiorentina apre al pubblico le porte del piano nobile per ospitare nei suoi saloni la mostra La Firenze di Giovanni e Telemaco Signorini, che resterà aperta fino al 10 novembre. Un'esposizione che racconta la città attraverso una sessantina di quadri dei due raffinati pittori, padre e figlio, vissuti nell’Ottocento, in un’epoca ricca di fermenti culturali e cambiamenti.

Frascione Arte fino al 7 dicembre ospita RAM Tra Novecento e Metafisica. La natura ricreata. RAM è l’acronimo di Roger Alfred Michahelles (Firenze, 1898–1976), personaggio poliedrico, che fu pittore, scultore e illustratore. Le opere selezionate spaziano dai primi anni Venti fino alla seconda metà degli anni Sessanta. Alcune provengono da collezioni private e sono esposte per la prima volta.

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