Il valore del patrimonio culturale è una ricchezza indiscutibile e la Convenzione di Faro - ratificata dall'Italia nel settembre scorso - punta i riflettori proprio su tutto ciò. Come fa un'interessante novità editoriale che cerca di rispondere a interrogativi di stringente attualità. La nuova museologia: le opportunità nell'incertezza è un manuale interdisciplinare scritto da Maurizio Vanni e Domenico Piraina in cui i due esperti (direttore del Lucca Center of Contemporary Art e museologo internazionale il primo, direttore di Palazzo Reale a Milano il secondo) affrontano tematiche utili per tratteggiare panorami nuovi. Perché i musei del futuro devono necessariamente porsi come piattaforme di benessere esperienziale. Non basta più conservare, esporre e promuove, oggi occorre capire a fondo quali strumenti potranno salvare gallerie e spazi espositivi dalla crisi globale, come tramutare le incertezze in opportunità e ascoltare i tempi in continua evoluzione. Se i flussi turistici sono ormai inesorabilmente limitati, se la pandemia ha avuto un impatto sociale e psicologico di portata mai vista prima, se l'offerta digitale è un corso nuovo e già avviato, i musei devono poter modulare la loro offerta proprio in queste direzioni. Investiti di una forte responsabilità sociale possono persino spingere l'acceleratore della museoterapia. Nata in Svezia e perfezionata a Montreal - in Canada - questa disciplina è un esempio di come curare con la percezione disturbi quali ansia e depressione. Con esempi virtuosi e storie di successo, La nuova museologia: le opportunità nell'incertezza apre scenari inesplorati per ripensare la fruizione delle arti e dello spettacolo in un mondo ridisegnato da grandi cambiamenti epocali.

(La nuova museologia: le opportunità nell'incertezza - di Domenico Piraina e Maurizio Vanni - Edizioni Celid - pagine 245 - €18).