House with pool 02 è un'opera del ciclo Houses with pool, realizzato dal digital artist Massimo Colonna nel 2019.


Giorgio De Chirico, Luigi Ghirri, Franco Fontana, ma anche Luis Barragán e Ricardo Bofill. I maestri di ieri nutrono le avanguardie


Crea mondi ideali, che non vorrebbe abitare ma soltanto esplorare. Massimo Colonna chiama i suoi teatri dell'immaginazione "vie di fuga momentanee". «Sono surrogati della realtà, quando la dimensione che desidereresti non è a portata di mano», racconta. Si spazia dai Paesi con una precisa identità − come l'Islanda o il Giappone − a sterminate campagne fiorite, terrazze spalancate sul deserto, ville con piscina. Scenari plasmati dal "nomade digitale" Colonna utilizzando la tecnologia del proprio tempo, in primo luogo il rendering, che nella grafica computerizzata permette la simulazione realistica di un progetto tridimensionale.

beba marsano, massimo colonna, arte, marieclaire maison italia, aprile 2021pinterest
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Firmato da Massimo Colonna Pink Palace, artwork del 2020, fa parte della serie dedicata all’intrigante città di Marrakech.

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Su commissione della testata online The Cool Hunter, l’opera Villa Toscana è parte della serie Italian Villa, del 2019.

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Uno degli ultimissimi lavori dell’autore emiliano: si tratta di Brutalist Pool Series 02, dal ciclo Brutalist Pool Series.

Disabitati, lineari, asciutti fino quasi all'astrazione, questi artwork sono una riuscita ibridazione tra le fonti delle sue molteplici ispirazioni: la pittura metafisica di Giorgio de Chirico; la fotografia nitida, appena velata di malinconia, di Luigi Ghirri e Franco Fontana; i progetti delle archistar Luis Barragán («Maestro nell'uso del colore applicato alle costruzioni») e Ricardo Bofill («Dove il modernismo incontra la classicità»). Affascinato dalla dialettica tra pieno e vuoto e dalla personalità concreta della materia, Colonna ambisce all'equilibrio tra composizione formale, pulizia dell'immagine e magia della luce.
Il chiarore morbido fa da trademark, al servizio di una tavolozza pastello da sogno concettuale. L'autore procede fin dall'esordio per cicli, nei quali approfondisce singoli temi: «In ogni soggetto inseguo tutte le variabili estetico/emotive, in particolare quelle legate ai luoghi, visitati o comunque vagheggiati», rivela. Filo conduttore? «L'esotismo inteso come lontananza, non tanto in chiave fisica, quanto mentale».

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Un autoritratto dell’artista, Massimo Colonna.

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House with pool 01, 2019.

Massimo Colonna definisce le sue opere minimaliste, in quanto prive di forme complesse: «Ho fatto studi tecnici, sono un geometra; la decorazione è un concetto che per formazione non mi appartiene». Nato nel 1986 a Scandiano, in provincia di Reggio Emilia, coltiva fin da bambino un profondo interesse per la fotografia. Passione che si affianca e si combina a quella per l'high-tech quando inizia a lavorare come post producer in uno studio di consulenza creativa, dove apprende le infinite potenzialità della realtà virtuale. I suoi paesaggi surreali conquistano il design, la pubblicità e l'editoria, che gli commissionano numerosi lavori. Il 2020 segna un'evoluzione importante: la fondazione − nel comune di nascita, assieme all'architetto Chiara Ormelli − di un collettivo multidisciplinare di artisti, designer e progettisti battezzato "Il Magma". Un nome programmatico per questi creativi digitali, capaci di regalare alla tecnologia inaspettate sfumature poetiche.

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Ispirato allo stile di Luigi Ghirri, il paesaggio urbano di Apathy 01, 2019.

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(Non) Gravità 01, 2018, in cui il colore e l’ombra interagiscono con il palloncino che fluttua a mezz’aria. Questo e gli altri sono lavori eseguiti attraverso la tecnologia digitale.