Le sue palette rivelano un gusto fashion e regalano personalità anche agli ambienti meno intriganti. Nel segno del bello
Indiscussa protagonista del design d'interni della West Coast, l'americana Kelly Wearstler torna alla ribalta con un coffee table book appena pubblicato da Rizzoli New York. E ancora una volta riesce a stupire. Perché Kelly Wearstler: Evocative Style − questo il titolo del libro − propone inedite sceneggiature abitative. Si va da una townhouse affacciata su Central Park alle stanze del Proper, boutique hotel di San Francisco in cui Cubismo, elementi propri della Secessione viennese e un décor dal piglio scandinavo conferiscono carattere alla lobby e al ristorante. Ad arricchire la galleria fotografica, la sua casa di Beverly Hills, una villa californiana che fa da palcoscenico alle icone del gruppo Memphis e altre dimore molto sofisticate.
Tra colori vibranti, grafismi e soluzioni audaci ammorbidite da tessuti dall'autentico garbo femminile, lady Wearstler presenta la summa del suo stile. «Ogni progetto racchiude la mia estetica, un calibrato mélange di suggestioni provenienti da arte, moda e dal bello tout court, così come lo si trova in natura», racconta. Il risultato è la totale concordanza di infiniti eclettismi. Tappeti di dimensioni extralarge, wallpaper sartoriali, artwork di grandi maestri e creativi agli esordi dialogano con arredi delle sue collezioni, mentre materiali preziosi come bronzo, ottone e marmi strizzano l'occhio a dettagli artigianali e complementi bespoke. «Non mi pongo limiti, anzi gioco spesso la carta dei contrasti forti». Così, accostamenti apparentemente azzardati creano equilibri di raffinata armonia.