La nuova legge del benessere è una: acqua-acqua-acqua. Gli effetti e i benefici dell'acqua sono quotidiani: un bicchiere al mattino (e l'effetto è immediato). Eppure difficilmente apprezziamo il sapore della bevanda più diffusa al mondo, anzi siamo sempre stati abituati a pensare che l’acqua sia inodore, incolore e insapore. Ma non è così. A tentare di convincerci è Martin Riese, il primo sommelier d’acqua al mondo (record che detiene dal 2010). Tedesco, dal 2005 ha fatto della sua passione una vera professione quando un cliente nel ristorante in cui lavorava gli ha detto che l’unica acqua che servivano a lui non piaceva.

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Da allora Martin si è dedicato a compilare un menu di acque e oggi vive a Hollywood e lavora per i ristoranti del gruppo Patina di Los Angeles. Ha anche scritto un libro nel 2008 (Il mondo delle acque) sulle varie acque perché ognuna ha il suo sapore e quindi il suo abbinamento ideale «in generale – ha spiegato Martin – i piatti più complessi andrebbero accompagnati con acqua minerale gassata; mentre i piatti leggeri con acqua poco minerale e non gassata». I genitori raccontano che fin da bambino Martin non aspettava altro che le vacanze per assaggiare l’acqua del posto.

Vi presento Martin Riese, sommelier d'acquapinterest

Da evitare, invece, è l’acqua microfiltrata «le cosiddette purificate» a cui vengono sottratti i loro minerali originali e in cui vengono pompati elettroliti «sono come i prodotti alimentari trasformati. Per me sono una truffa, anche perché credo nella qualità della natura», mentre le acque filtrate perdono il loro sapore dato dai minerali e dai sali disciolti in esse. Come sommelier d’acqua, Martin Riese deve convincere i clienti a pagare per una bevanda che tutti sono convinti non abbia sapore. Ma la sua missione è anche sensibilizzare verso un tema molto delicato, la carenza di acqua nel mondo «non voglio che l’acqua diventi un bene di lusso, anzi. Viviamo in un mondo senza acqua e nessuno se ne preoccupa».

Vi presento Martin Riese, sommelier d'acquapinterest

Martin vuole invece dare valore a qualcosa a cui la maggior parte di noi è abituata a dare per scontata «Sono convinto – dice Martin – che bisognerebbe dare più valore all’acqua che non al gas... D’altronde quando non ci sarà più acqua non potremo iniziare a bere il gas...». Infine rispetto ad altre cose che mangiamo o beviamo, la produzione di acqua ha un minimo impatto: ci vogliono circa 1,4 litri per fare una bottiglia di acqua da un litro, mentre ne servono fino a 100 per produrne 1 di vino. Un chilo di mele necessita di 315 litri di acqua e 1 solo kg di noci richiede più di 500 litri di acqua. Insomma, niente di più facile (e corretto) che bere un bicchier d’acqua!