Lo odiamo e lo amiamo. Perché lui è l'innominabile, colui che desideri segretamente e colui che rifuggi quotidianamente. Il mostro bianco (s)vestito che non vorresti mai incontrare pre-date. L’aglio è da bandire o da aggiungere a sanissime dosi? Ammettere che l'aglio ci piace è una bestemmia sociale ma un'apprezzata dichiarazione d'amore culinaria? In alcuni paesi dove il clima rende la coltivazione di frutta e verdura un’impresa, le proprietà dell'aglio sono una manna dal cielo (che fanno il bis con quelle dell'olio di oliva, bisogna aggiungere). Forse lo diamo troppo per scontato, come qualcosa che in cucina non manca mai e vale poco. Eppure, c’è chi dice che la nostra salute dipenda da questo piccolo bulbo, così pungente da far scappare pure i fidanzati (altro che vampiri). Ma quanto e cosa sappiamo davvero dell’aglio, oltre che ce ne sono di diversi tipo, con sfumature diverse di colore e di odore? E che fa bene, sì, ma per tutto il giorno ci ricordiamo di averlo mangiato? (Che poi, spoiler: basta eliminare l’anima verdina, e il miracolo è fatto).

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Ad esempio, pochi sanno che il maggior produttore d’aglio è la Cina, e che nel mondo ne vengono raccolti ogni anno circa 50 miliardi di chili. L’aglio abbassa la pressione, per cui ci sono ipertesi amanti dei metodi naturali che ne portano sempre in tasca uno spicchio. Non è una leggenda: l’aglio regola veramente pressione arteriosa e aritmie. Un altro pregio meno noto: è una sorta di aspirina dei poveri. L’aglio è un antibatterico potentissimo grazie all’allicina, responsabile dell’odore, ma che probabilmente è l’elisir di lunga vita che l’umanità cerca da secoli (mentre ce l’ha sotto il naso da sempre). L’allicina, infatti, che si può consumare anche in pasticche deodorate (ma ogni principio attivo è sempre più efficace come la natura lo offre, non dimentichiamolo) è un composto solforganico e alcune ricerche hanno dimostrato che può sterminare, nell’organismo, anche ceppi di microbi resistenti all’antibiotico.

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Poi: l’aglio previene arteriosclerosi e riduce quella esistente. Riduce il rischio di trombosi e di sviluppare il diabete. Non vi basta? Allora ecco la parola magica: è antiossidante. Sì, l’aglio e un antiage e chi ne consuma molto invecchia più lentamente. E restando nell’argomento, è così ricco di vitamina C da favorire il mantenimento del collagene, quindi pelle e capelli più sani e belli. Ma antiossidante significa anche “antitumorale”. L’allicina si è dimostrata in diverse ricerche molto efficace nella riduzione del rischio di parecchi tipi di tumore, in particolare quelli del tratto esofageo, dello stomaco e dell’intestino, e negli uomini, quello della prostata. Potrebbe bastare questa sfilza di magie, ma c’è di più. L’aglio è ricco di folati, vitamine del gruppo B che tengono a bada la produzione di omocisteina, un aminoacido che ostruisce l’apporto di sangue e serotonina al cervello causando depressione, insonnia, e problemi cardiovascolari. Sarà pure bruttino (il fiore però è bello), avrà pure un odore forte. Ma questo aglio bisogna proprio farselo amico (del cuore).

photo di apertura Gaelle Marcel per Unsplash

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