Mentre intorno alla Coca Cola e ai suoi derivati, la Diet Coke, la Coca Zero, la Coca Life, continuano a nascere leggende metropolitante (la Diet Coke fa male? La Coca Cola con le Mentos esplode? Esistono davvero bottiglie con tutti i nomi del mondo?) ci sono problemi più seri da sondare, soprattutto durante le vacanze, quando si tende a saltare da un aereo all'altro. E uno di questi (che non immaginavate, dai) è: perché le hostess detestano che gli venga chiesta una Diet Coke in volo? Ok, potremmo anche vivere senza saperlo, ma ormai la curiosità c'è.

I dilemma l'ha piazzato sotto i riflettori il sito delish.it che, con questa scusa, ci spiega però cose molto interessanti (e non stiamo scherzando). È interessante sapere infatti, che nonostante il progresso avanzi a grandi passi, non si riesca a ottenere all'interno degli aerei una pressurizzazione perfetta, equivalente al livello marino, ma solo una più in alto di oltre 2000 metri. È come essere in montagna. Il risultato è che gli elementi, all'interno di un velivolo, reagiscono in modo diverso che da casa nostra. Anche i passeggeri stessi vivono un'esperienza sensoriale diversa. Se beviamo dell'alcol ci farà girare la testa molto più che durante un aperitivo, circa il doppio (no, la sbronza in aereo è sconsigliabile).

Diet Coke, perché non ordinarla mai in aereopinterest
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E cosa c'entra questo con la Diet Coke? Molto, perché le bibite gassate rispondo all'altitudine facendo molta, molta più schiuma che sulla terraferma, e una priva di zucchero, ancora di più. Immaginate quindi la stizza dell'hostess, già stressata per l'obbligo di svolgere tutto presto e bene, quando devono fermarsi e versare piano piano una Diet Coke che altrimenti esonderebbe nel bicchiere come se dentro ci fosse Moby Dick che spruzza da matti.

Diet Coke, perché non ordinarla mai in aereopinterest
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Ecco perché ci si mette di più ad avere una Diet Coke, spiega il sito di Delish: gli assistenti di volo non possono mettersi seduti ad aspettare che le bollicine si plachino, prima di versarne altra. Così riempiono metà bicchiere di tutti quelli che l'hanno ordinata, e la lasciano lì per servire altri passeggeri. Al loro ritorno, ci versano il resto e finalmente vengono consegnate ai destinatari. La soluzione che verrebbe da suggerire è quella di consegnare bicchiere e lattina al passeggero e lasciare che a svolgere l'operazione sia direttamente lui. Ma chissà quali motivi tecnici lo impediscono (e noi non li sappiamo). Quindi in volo non resta che ordinare un bel succo d'arancia, o una bibita zuccherata senza considerarle il demonio. Per una volta dimentichiamo diete e salutismi. Take it easy: sei in vacanza!