“Qualcuno sa dirmi perché il mio caffè non è ancora qui?” era la frase di Miranda Priestley in Il diavolo veste Prada. E magari non poteva pronunciare il nome di Starbucks, ma quello era il coffee-to-go tanto agognato. Chissà cosa avrebbe detto la severissima Miranda di fronte alla decisione dell’azienda dei frappuccini più cool del mondo di servire da oggi anche alcolici. Al momento solo negli Stati Uniti, a Seattle. Parbleu. Addio caffè? Piano con le parole. Il caffè resta, si ampliano le offerte. Restyling anche sul cibo, bypassando toast, sandwich e muffin. Un luxury Starbucks, signore e signori. Nella capitale del grunge e casa natale di Jimi Hendrix ha aperto oggi il primo Starbucks Reserve Store proprio nella sede ufficiale della sirena bianca in campo verde. Il pimo al mondo dopo l'esperimento degli Stabucks Roastery, il più grande dei quali è a Shanghai. Nel locale ci saranno una cantina ricercata e i migliori cocktail su piazza. Oltre a cocktail a base di gin, ormai il booze in risalita nelle tendenze di tutto il mondo, e altri capolavori dal mixology world (tipo il Negroni), ci saranno anche nuovi caffè speciali ad arricchire il menu dei classici caffè filtro in versione king size: nomi quali Nitro Draft Latte, Spiced Ginger Cold Bew, Bianco Mocha (modaiolo in total white) che già solo a pronunciarli fanno venire l’acquolina in bocca.

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Perché questa inversione di rotta, o meglio nuova apertura ad un mondo di alcolici che tendenzialmente col caffè più famoso al mondo c’entra giusto per l’Irish Coffee? Nello Starbucks Reserve Store di Seattle si tenta un esperimento non da poco: oltre al classico affollamento al bancone del bar la mattina presto, quando tutti stanno in fila per i propri caffè da portar via, ci si prepara a conquistare anche chi invece vuole un posto nuovo e inedito per l’aperitivo. E non solo: una sorta di delikatessen dove consumare qualcosa di gourmet che solletichi le papille. Niente di più semplice, l’hype è altissimo. Nel locale aperto a Seattle ci sono i tavoloni sociali in legno, che è la cifra stilistica dei locali dell’azienda, ma anche poltrone comodissime, ben due caminetti (che sono utili, visto che è una delle città più piovose al mondo e il freddo non scherza) dove accoccolarsi a godere il cocktail dopo il lavoro; in generale un’atmosfera molto più rilassata, raccontano da Refinery29 dopo l'ispezione curiosa. Volendo, Starbucks sta tornando ad una antica essenza dei caffè, dove fermarsi a lungo anche per qualcosa di più forte oltre al nettare delle nostre mattine. Molto geograficamente europea, molto vintage. E tenetevi forte: da Starbucks fanno sapere che potrebbero aprire altri 1000 Reserve Store intorno al mondo. Che arrivi presto anche in Italia, dopo l'attesa infinita del primo Starbucks a Milano?

Foto di apertura Samule Sun on Unsplash