È un posto che ti resta dentro, a fermentare come nelle migliori tendenze food del 2018. E per questo ci ho messo del tempo a parlarne, a trovare le parole giuste per descriverlo. La prima persona era l'unico modo per parlare dell’esperienza diretta di “fuga dalla città” a Poggio Le Volpi Barrique, che si accosta sulla collina di Monte Porzio Catone a qualche metro dalla omonima uscita autostradale. E mentre il traffico scorre nella vallata, in quei 35 ettari a perdita d’occhio non senti nulla. A malapena i classici suoni della campagna, lontanissime le rare macchine sulla statale. A Poggio Le Volpi si scappa da tutti e ci si rintana in un’oasi di stile discreto, mai urlato, curatissimo. Un'esperienza diversa, un’occasione importante, un pranzo del sabato da dedicare a sé stessi o alla coppia: e alla cucina di Oliver Glowig, lo chef stellato di origine tedesca che all’imbocco dei Castelli Romani ha trovato finalmente il "suo" ristorante. È lui l’executive chef di Barrique, che si si disvela tra pareti color cioccolato e dettagli oro e nero, in un complicato e seducente nascondino per raggiungere la vecchia barricaia dove i 30 coperti dei tavoli sono a distanza notevole (intelligente) l’uno dall’altro.

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Il segreto di Poggio Le Volpi Barrique è che lo devi trovare. Il suo spazio ampio può piegarsi alle esigenze, la richiesta è tanta, l’attesa non troppo lunga. La barricaia ha un cuore felice. Al piano superiore della struttura si sviluppa il luminosissimo bistrot Epos Wine & Food che in cucina ospita il giovane Daniele Corona, già secondo di Oliver Glowig per 10 anni e resident chef dell'intera struttura (lo chef tedesco supervisiona). Epos sarà ristrutturato a breve ma non c’è tempo per fermarsi: le stagioni corrono, i campi fioriscono, le terrazze estive si preparano a rinfreschi e feste all’avanguardia. I rapporti strettissimi e le ispirazioni delle due cucine si proiettano sui menu e sull’intero luogo, dove all’accoglienza si trova la efficiente Rossella Macchia. A Poggio Le Volpi ti ritagli il tuo spazio di piacere, gastronomico e non: da Barrique, raccontano, sono in tanti a cercare un tavolo per assaggiare la cucina rinnovata e stagionale dello chef tedesco, discretissimo nel suo timido sorriso di ascendenza nordica, soltanto per celebrare nel lusso gentile l'occasione più bella della vita. E Rossella è la custode discreta di ogni dettaglio che renda il momento indimenticabile.

Ma non sarebbe un finale di partita degno se non ci fosse la pasticceria. Qui cascano in molti, ma non da Poggio Le Volpi Barrique, dove il livello resta altissimo. Entra in scena il pastry chef Andrea Riva Moscara e la conclusione è di eccellenza: piccole bombe riempite di crema fresca, macarons, bonbon di panna e cioccolato che sanno di madeleine infantile. Il caffè di accompagnamento è servito in ampie tazze di porcellana fine mentre la pasticceria, pulita e deliziosa, lascia il suo dolce in bocca senza sopraffare. E nel giorno che scolora verso il tramonto, col sole in faccia, capisco che alla corte di capisco che alla corte di corte di Poggio Le Volpi a Monte Porzio Catone, non lontano da Roma ma già in un altro mondo, sono arrivati dei moderni Ulisse della cucina con tutto il loro carico di avventure. E si sono fermati in un’Itaca rieletta che sembra un bosco fatato.

Foto di apertura by Arianna Galati