“Ci prendiamo un caffè?” “Vediamoci per un caffè” “Pausa caffè”: il tempo in relazione a una tazzina che misura i momenti leggeri (i migliori?) delle nostre giornate. La scusa perfetta e universalmente riconosciuta per staccare un momento. Caffè come unità temporale tanto preziosissima quanto ridotta: è stato calcolato che in media un italiano passa al bancone di un bar circa 80 secondi complessivi, che intercorrono tra l’ordine al barista, l’attesa della preparazione, il consumo velocissimo, le monete abbandonate rapidamente e lo scontrino stracciato in tasca. La gola che brucia. Bere il caffè fa male, se fatto così: si può godere del beneficio del caffè in un modo più lento? “No che si fredda” insorgerebbero i caffeinomani di tutto il mondo. Guai a peccare di sacrilegio nei confronti di Sua Maestà La Tazzina Riscaldata. Stiamo calmi, nessuno toccherà il prezioso espresso che molti italiani ritengono sia l’unico modo valido (e internazionalmente accettabile) di bere il caffè.

I numeri però sono da altre parti: i fissati del caffè espresso sono solo gli italiani. Nel mondo ci sono tanti altri modi di concepire il consumo di arabica&co, alcuni di questi lontani dalle nostre abitudini. Okay, la quantità di consumatori non è sinonimo di qualità, ma negli ultimi tempi si sono sviluppati metodi per bere il caffè particolarmente cool e anche buoni. Come il caffè filtro, moda che sta conquistando anche i più scettici. Caffè filtro che non è caffè americano, sia chiaro: il caffè americano è un espresso diluito con acqua calda (e di certo non ci fai il cappuccino). Il caffè filtro è il caffè all'americana: sfumature linguistiche e di genere. Come si prepara il caffè filtro? È slow coffee, una coccola prolungata (e prolungabile) sin dalla preparazione. Uno dei suoi pro è questo: la calma, il rito lento del caffè che richiede ben più di 80 secondi complessivi. Se nella moka andiamo con l’automatico per forza di abitudine e per l'espresso ci fidiamo del barista, servirà un po’ di attenzione per le regole del caffè filtro perfetto.

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#La miscela. De gustibus per la miscela di caffè più indicata, ma per godere al meglio del caffè filtro avete due strade nette: una 100% arabica oppure un mix di robusta (20%) tagliato con arabica (80%). L’Arabica è considerata la qualità più pregiata e delicata, ha un sapore più gentile e una quantità di caffeina minore. La Robustainvece è più “cioccolatosa” e decisa come gusto. Oltre alle due regine della produzione del caffè, esistono anche la Liberica e la Excelsa tra le varietà più utilizzate, ma ce ne sono tantissime meno conosciute da mescolare ai blend più noti. Una volta trovata la vostra miscela preferita, tenetevela stretta.

#La macinatura. Apriamo la bustona di caffè in grani e ci stordiamo di profumo, ma poi come si macina il caffè? Preparatevi a ripassare un po’ di materie scientifiche: per calcolare la grandezza dei granelli di polvere di caffè siamo nell’ordine dei micron. No, la macinatura per la moka non va bene, è un errore clamoroso che rischia di massacrare la bevanda rendendola una poltiglia imbevibile: è troppo sottile. La macinatura caffè filtro deve essere più grossolana: se lo specificate in torrefazione ve la prepareranno direttamente loro, altrimenti cercate bene le indicazioni dei produttori sulle etichette.

#Il filtro. Il caffè filtro metodo chemex si prepara con un sistema a V (o a triangolo rovesciato) foderato appunto con un filtro di carta e forato sotto, così che il liquido cada direttamente nella tazza. Ma il filtro si bagna o no? Alcuni esperti sono pro-umidificazione, altri preferiscono lasciarlo asciutto. Anche qui, libera scelta in libero gusto.

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#L’acqua. El ritual del caffè filtro non prevede acque specifiche, nel senso che basta un’acqua con basso residuo fisso e poco calcio. L’acqua va riscaldata tra i 92° e i 95° gradi, non deve bollire. Va versata (pour over, altro modo con cui si indica la preparazione) lungo i bordi del filtro con lentezza e decisione, per non “gonfiare” la massa di caffè.

#Matematica del caffè filtro. 200 ml di acqua e 12 gr di caffè ogni tazza, complessivamente 60 grammi di caffè al litro con percolazione di 4 minuti: questi sono i numeri che fanno un ottimo caffè filtro, a detta di Fabio Sipioni del training center Lavazza. Il tempo di lenta infusione permette all’acqua di “lavorare” il caffè estraendo tutti gli aromi e dà così una sfumatura diversa al classico espresso. Non è per chi ha fretta o non vuole rinunciare al rito del caffè al bar: il caffè filtro americano richiede calma, ma se pensate che non possa darvi la stessa carica dell’espresso sbagliate di grosso. La caffeina c’è. Per una pausa caffè davvero ommmmmm.

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