C’è un’epoca per ogni fenomeno. E, purtroppo o per fortuna, le suddette epoche si stanno restringendo, sottili sottili, sempre più rapide. Nel caso del cibo e delle manie alimentari, poi, l’isteria dei desideri culinari è più celere di tutti gli altri settori. Prima del grande ritorno dello zucchero di canna, prima del rifiuto categorico allo zucchero di qualunque foggia e formato, c’è stato una lunga epoca nella quale i dolcificanti ed edulcoranti naturali hanno dominato caffetterie, ristoranti, supermercati. E da almeno 15 anni a questa parte il dolcificante è rimasto abbastanza al sicuro tra i caffè dipendenti: eppure qualcosa sta cambiando, anzi. I benefici dei dolcificanti sono NULLI. Lo studio di Meghan Azad, ricercatrice della Università di Manitoba, pubblicato dal magazine scientifico NPR, spiega categoricamente che no, i dolcificanti non aiutano a perdere peso. Per nulla. «Dagli studi più recenti abbiamo calcolato che non esiste un chiaro vantaggio circa la perdita di peso e l'uso di dolcificanti bensì vi è una potenziale associazione con l’aumento di peso, rischio di diabete e risultati alquanto negativi circa eventuali problemi cardiovascolari».

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Come tutte le food-manie quella dei dolcificanti si inserisce di netto nell’elenco delle bufale stile sale rosa dell’Himalaya? Non proprio ma molto più similmente come la scelta di bere tè al posto del caffè, sostituire lo zucchero con il dolcificante è un compromesso con effetti negativi molto sottovalutati. La ricerca della Azad parte proprio da un concetto semplice: siamo portati ad abusare di dolcificante perché non lo riteniamo nocivo quanto lo zucchero classico. E questo, in pratica, ci induce ad alzare il gomito al bancone (della caffetteria storica). A confermare quanto l’abuso di dolcificante possa avere effetti nocivi quasi maggiori rispetto allo zucchero è anche il Canadian Medical Association Journal che ha riassunto la ricerca sugli effetti del dolcificante con un dato allarmante: i pazienti che hanno fatto uso di edulcoranti dello zucchero sono più propensi a sviluppare il diabete. Oltre a una questione di linea (o non linea) vi è anche una percezione di gusto che va al tappeto: usiamo più dolcificanti per ritrovare il sapore dolce, ne abusiamo ma ne siamo anche assuefatti. E addio: il finale è tutt’altro che dolce, è amarognolo…

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