preview for EXTRA SHARP: How to Make a Basic Vinaigrette

Mangiare insalata è considerato nell’immaginario collettivo il modo più sano per nutrirsi e tenersi in forma. È quasi un dogma, qualcosa di incontestabile. Eppure il concetto l'insalata fa bene non è così scontato e se avete la sensazione che dopo averla mangiata ci sia qualcosa che non va, ma lo attribuite al piccolissimo cioccolatino che avete mangiato furtivamente dopo pranzo, questa storia potrebbe riguardare anche voi.

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A raccontarla su Business Insider è una giornalista americana, Joanna Fantozzi, che come la maggior parte di noi ha l’abitudine di consumare un pasto veloce durante la pausa pranzo del lavoro. E spesso questo pasto è un'insalata creativa. Joanna ha scritto un articolo proprio per raccontare che nel corso della sua vita non ha mai avuto problemi con l’insalata fino a quando, qualche mese fa, per qualcosa che è cambiato nel suo corpo, non ha cominciato a sentirsi gonfia e a disagio dopo averla mangiata. Tanto da avere problemi con i jeans della solita taglia.

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Joanna si è ritrovata a passare il pomeriggio in redazione aprendo e chiudendo la zip dei pantaloni perché si sentiva la pancia gonfia da morire. Una sensazione familiare? Alla fine, per non gettare via tutto il guardaroba (che tra l’altro, prima di pranzo le calzava bene) aveva risolto indossando t-shirt larghe che nascondevano la patta aperta. Joanna trovava tutto questo molto ingiusto perché dopo aver mangiato a pranzo come un uccellino ci si aspetta un premio dal destino, non un’umiliazione.

“Invece”, racconta, “mi guardavo allo specchio in biancheria ed essendo molto magra, potevo sembrare ingrassata di 5 kg in un giorno, per tornare come prima il giorno dopo”. Ha sospettato così di soffrire di qualche allergia o di una intolleranza, e ha cominciato a tenere una sorta di “diario del gonfiore”. Si segnava in agenda le giornate in cui si sentiva una mongolfiera e ci annotava cosa aveva mangiato. Ed ha avuto la conferma: succedeva solo se mangiava la lattuga e i suoi simili. Una situazione imbarazzante per una che scrive articoli di gastronomia per vivere.

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Con un minimo di ricerca fra esperti (e la conferma da una dietista di nome Grace Derocha) ha scoperto che la difficoltà a digerire vegetali crudi è più diffusa di quanto si possa immaginare. La colpa è della grande quantità di fibre di cellulosa che contengono, e che possono infiammare l’intestino di alcuni soggetti. Ma eliminare completamente le fibre dall’alimentazione non è una buona idea, vista la loro grande importanza anche nella prevenzione dei tumori intestinali.

Joanna ha così mutato le sue abitudini alimentari: “Ho aumentato l’apporto di proteine del pesce e di carni magre, e traggo il fabbisogno di fibre dal riso integrale bollito e dalle verdure cotte”. Tecnicamente parlando, per digerire la cellulosa è necessario un enzima prodotto naturalmente dal nostro organismo, che in alcune persone è carente o scarseggia in particolari periodi della vita. O a un certo punto sparisce per sempre.

La dietista di Joanna Fantozzi ha aggiunto un consiglio per evitare le carenze di nutrienti dei vegetali freschi, come le vitamine. Mangiare quelli con poche fibre o con proprietà pro-biotiche. Tra questi: i porri, le mele, i kiwi, l’aglio e la cipolla. Gli ultimi due, aggiungiamo noi, quando siete certe, ma proprio certe, di non dover andare a caccia del principe azzurro.

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