Succede così, che non si parli di una pianta come la mandragora per decenni, magari per secoli, e poi sale alla ribalta perché qualche malcapitato se la ritrova nel piatto. E così, dopo aver controllato il numero di lotto e la scadenza del pacchetto di spinaci Bonduelle nel freezer, ci chiediamo cos’è questa pianta misteriosa e come è possibile che sia finita, surgelata, a viaggiare in un camion frigo, per arrivare in un supermercato e poi a casa nostra. E soprattutto: cos’è la mandragora? Se fate uno sforzo di memoria, e se siete fan di Harry Potter, ricorderete la scena in cui la professoressa Sprite (Sprout, nella versione originale, che vuol dire germoglio) fa indossare agli studenti un paio di cuffie prima di estrarre dal vaso che hanno difronte una pianta a foglie verdi. Che una volta estratta, rivela una radice dalle forme vagamente umane, che si agita e soprattutto strilla a squarciagola.

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Ovviamente si trattava di un’interpretazione cinematografica della leggenda. La pianta della mandragora non nasconde una creaturina dalla voce irritante. Ma la sua radice ha in effetti una forma vagamente umana che per secoli ha alimentato la leggenda di pianta antropomorfa e dalle proprietà sovrannaturali. Oltre a questo dettaglio la mandragora, che appartiene alla famiglia delle solanacee (come le petunie, il tabacco, i pomodori, le patate, i peperoni) però piaceva molto a streghe e maghi per un altro dettaglio: è allucinogena. Le piante solanacee contengono, in dosi diverse per tipo, la solanina, un alcaloide tossico, che agisce sul sistema nervoso e sui tessuti dell’apparato digerente. Lo storico medievalista Jules Michelet cita nei sui libri la mandragora (detta anche mandragola) come una delle protagoniste dei sabba delle streghe.

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Altre erbe amate molto delle streghe erano la canapa indiana, il giusquiano nero (anche questo una solanacea), la datura e la belladonna, che nel passato le donne usavano in gocce per dilatare le pupille e sembrare più sensuali prima degli incontri amorosi. In generale, se davvero i sabba si sono mai tenuti nella storia (la prova non esiste, a parte i verbali dei processi dell’inquisizione che ha mandato al rogo centinaia di donne e uomini innocenti), la mandragora e le sue tossiche amiche venivano usate per fare unguenti che si spalmavano sui corpi per indurre un senso di euforia allucinogena, per ballare sotto le stelle come in preda a una dose di ecstasy. Insomma, in ogni epoca ci si droga come si può. Oggi piante tossiche vengono usate in dosi minime in omeopatiala, mandragora non la raccoglie più nessuno per fare un sabba, ma non si è certo estinta. È una bella pianta con un bel fiore e ora alla Bonduelle si staranno scervellando per capire come può essere finita in quella partita di spinaci, ai quali somiglia molto. Ma non allarmiamoci perché si tratta di un evento veramente straordinario che non deve assolutamente indurci a non mangiare più i preziosissimi spinaci. Anzi, proprio come accade purtroppo nei luoghi dove c’è stato un attentato che diventano i più sicuri del mondo nei giorni successivi, state certi che da ora in poi non succederà più.

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