Le diete cambiano, le diete ci cambiano, le grandi certezze franano sotto cucchiaini di pomodoro, farro, grano...Se nel vecchio continente la dieta mediterranea è messa al bando un giorno sì e l'altro anche, se il mangiare integrale è santità e osare una carbonara è oscenità a "difendere" il ricettario italiano sono gli States (facile, visto il loro menu classico). A rilanciare la ricerca dell'estate è Byrdie.com che ha spulciato, per bene, gli studi del National Health and Nutrition Examination Survey centro che raccoglie i dati sulle abitudini alimentari degli statunitensi. Attingendo a questa immensa fonte di studio e relazionandola con il consumo di pasta, gli scienziati della National Pasta Associationamericana hanno scoperto che chi mangia pasta mangia meglio in generale (detto in gergo: che esistono diverse correlazioni positive tra le due cose).

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Spaghetti al pomodoro come se piovessero: please? In primo luogo è risultato che chi si nutre regolarmente di pasta tende a inserire nella propria dieta anche nutrienti come l'acido folico, il ferro, il magnesio e le fibre. In sostanza, riportando i risultati sopra alle nostre tavole, la pasta, e soprattutto quella integrale, ci fa molto bene anche perché, oltre ad essere un alimento sano, lo si accoppia "naturalmente" con altri cibi sani. Ovvio agli americani andrebbe detto che il ketchup non è un condimento per gli spaghetti. Ma siamo già al passo successivo. Fino agli anni Cinquanta, in Italia, nessuno avrebbe mai osato mettere sul tavolo degli imputati fusilli, pennette e capolavori gastronomici. Ora servono i trumpisti per salvare il più antico piatto italiano? No, servono anche i contro-allarmi dei non celiaci che smascherano i danni di una dieta gluten free.

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