Le farine bianche sono (troppo) raffinate. Meglio quelle integrali. I pesci grandi contengono metalli. Scegliamo, quindi, quelli piccoli. Lo zucchero ci accorcia la vita. (Ri)abituiamoci ai sapori più amari. Siamo in pieno detox alimentare? Siamo in un rush culinario che non ammette sconti e ci vuole puriste assolute? Minimo comune denominatore? I pesticidi «che si evitano con la dieta biologica». Questa la risposta della campagna #ipesticididentrodinoi promossa da FederBio con ISDE-Medici per l'Ambiente, Legambiente, Lipu e WWF Italia lanciata dal progetto cambialaterra.it che ha messo sotto esame per 15 giorni una famiglia italiana con due figli. I quattro individui sono stati sottoposti, infatti, a un monitoraggio ripetuto dopo due settimane di dieta biologica, ovvero basata su prodotti senza chimica, in altre parole senza pesticidi. Il risultato? Il glifosato era crollato e in generale il contenuto di inquinanti rilevabili nell'organismo si era notevolmente abbassato, in alcuni casi azzerato.

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Ecco come è andata. Una famiglia come tante - Marta G., Giorgio D., genitori 40enni, e i loro due bambini di 7 e 9 anni - attenta a quello che mangia, ma con i compromessi alimentari tipici di chi vive in una grande città, ha accettato la sfida. Prima di iniziare i quattro membri della famiglia sono stati sottoposti a un test per misurare il livello di pesticidi nel corpo. Inaspettatamente le analisi del padre hanno registrato che il livello di glifosato era doppio rispetto alla media della popolazione di riferimento, mentre quelle del figlio Giacomo hanno registrato una concentrazione di piretroidi più che tripla rispetto alla media della popolazione di riferimento.

Dopo 15 giorni di dieta biologica la famiglia si è sottoposta di nuovo agli stessi esami i cui risultati sono stati presentati qualche giorno a Roma in un incontro presso il Comando Carabinieri delle Politiche Agricole. Per i quattro componenti della famiglia per quasi tutte le sostanze chimiche analizzate si è passati da livelli di contaminazione alti a quantità molto basse e spesso sotto i limiti di rilevabilità. Per esempio, nel caso del bambino, il clorpirifos, una sostanza associata a deficit di capacità di attenzione e di memoria nei bambini è sceso da oltre 5 microgrammi per grammo di creatinina a 1,5 microgrammi e il glifosato è scomparso. In breve la dieta a zero pesticidi ha avuto effetto su oltre l'80% delle analisi effettuate. In particolare l'effetto detox ha funzionato per alcuni degli insetticidi più utilizzati dall'agricoltura convenzionale e per il glifosato, il controverso erbicida per il quale l'Unione Europea, con il voto contrario dell'Italia, ha autorizzato il rinnovo di utilizzo per cinque anni.

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«Quello della famiglia di cui parliamo è solo un test di bio monitoraggio, ma conferma risultati ottenuti con metodi che hanno superato il vaglio della pubblicazione di riviste scientifiche molto qualificate e che dimostrano i risultati che si possono ottenere anche con un breve periodo di alimentazione bio. Uno studio del febbraio 2006 pubblicato su Environmental Health Perspectives e uno del 2013 sul Journal of Urology sottolineano la riduzione del rischio ipospadia, una malformazione genitale nei bambini, nel caso di alimentazione biologica. Inoltre nel gennaio scorso l’Unione europea ha pubblicato Human health implication of organic food and organic agricolture, una ricerca che documenta i vantaggi di un’alimentazione priva di tracce di pesticidi per problemi come le malattie allergiche, l’obesità e la resistenza agli antibiotici», ha precisato Patrizia Gentilini, oncologa dell’Isde.