Giallo. Il colore dorato delle french fries gloria del junk food, e come i misteri che avvolgono una delle più grandi aziende di cibo al mondo, McDonald’s. Che avrà aperto al delivery, al fast hamburger vegano, ai menu di stagione e regionali, ma non può davvero MAI dimenticare le sue origini di hamburger + patatine (raccontate, come ogni grande epopea americana che si rispetti, in un film semiagiografico). E proprio le patatine di McDonald’s sono l’ultimo baluardo di resistenza assoluta per gli amanti del fast food, che si trovano a rimasticare bocconi amari dopo l’annuncio di Malcolm Gladwell, che via podcast di Revisionist History ha pubblicamente dichiarato che le patatine del McDonald’s ricetta non è più quella di una volta dal sapore. Dimenticate le patatine fritte fatte in casa in versione McDonald's, quel sapore volutamente similcasalingo che ha definito un’epoca: la scatoletta rossa con la doppia arcata color senape, aperta come una bocca pronta a mordere; le listarelle di patate dorate, leggermente brunite in alcuni punti, sabbiate di granelli di sale generosissimo. L’odore da friggitoria che ti si incollava sui vestiti, salire in treno con la busta tiepida… E nei casi estremi di fame, caricare in macchina gli amici per comprare un cheeseburger al McDrive della città vicina, guidando nelle sere umidissime dell’università (altro che delivery). Ricordi che hanno segnato indelebilmente tre generazioni, per le quali il battesimo del fuoco del McDonald’s avveniva alle prime visite nelle grandi città (chi veniva dai paeselli lo prendeva al tempo stesso come rito di iniziazione e trasgressione suprema, alla faccia delle polpette di nonna).

Le patatine di McDonald's, ricetta e caloriepinterest
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Cuore in pace, signore e signori. Le patatine di McDonald’s fatte di quindici ingredienti (negli States, in Europa appena 7) come aveva narrato l’azienda nel nuovo storytelling del suo marketing, non sono più le stesse da almeno venti/venticinque anni. I nostri ricordi sono al sicuro, quelli delle generazioni più adulte un po’ meno. Ci hanno davvero preso tutto, anche le meravigliose patatine fritte? “Sono passati dal friggerle nel grasso di manzo a una combinazione di oli vegetali. A pensarci bene, si capisce che non è una mossa priva di conseguenze” ha spiegato Gladwell nel suo podcast, ripreso da BusinessInsider.com “Una patatina fritta è la combinazione di una patata con un elemento che la cuoce. Quello in cui la friggi è una parte elementare della frittura” ha continuato lo speaker nel suo podcast. Elementare McWatson. La decisione di sostituire il grasso animale con quello vegetale (olio di soia, di colza, di semi vari come rivelarono alcuni ex dipendenti di McDonald’s) era dettata unicamente dalla volontà di “alleggerire” il carico di grassi della frittura e farle ancora più vegetariane. Come se veg = light (ma quando mai). Il fritto sempre fritto resta, pure se vegetariano. Oltre al danno la beffa: la mossa è stata ancora più inutile. Patatine McDonald's carne: nel fast food più celebre al mondo si usa un insaporitore a base di carne che vanifica l’idea delle patatine McDonald's vegane (in Europa è vietato). La distruzione del sapore delle patatine di McDonald’s non è servita a niente? “Era falso che l’olio vegetale fosse più salutare del grasso di vitello, ci hanno dato qualcosa che era persino peggio dal punto di vista della salute. Un errore totale” ha concluso Gladwell. La finta ricerca di qualcosa di salutare che in realtà di healthy food non ha assolutamente niente. Lasciateci in pace con il cibo salutare, vogliamo mangiare il junk food per quello che è sempre stato: puro masochismo alimentare.