L'avocado non è sano. La prima reazione è MA COME?! La seconda è: SIAMO SICURI? Il cortocircuito della sanità e del cibo continua: cortocircuito perché dopo quasi un anno di ossessione per l’avocado, tacciato di essere improvvisamente il primo desiderio nel paniere di molti italiani, l’ingrediente perfetto sarebbe considerato poco sano secondo la Food and Drug Amministration. Insomma: se lo dicono dagli States sarà vero o falso? Per 20 anni la stessa FDA aveva ampiamente consigliato agli statunitensi il consumo di avocado. Ora, invece, l’effetto boomerang di un consumo eccessivo fa tuonare la stessa FDA sull’abuso della definizione di “avocado salutare”. Quindi i benefici dell’avocado non sono così benefici?

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In Italia, rispetto agli States, l’uso di avocado non è così eccessivo anche se la dieta mediterranea negli ultimi tempi se la sta vedendo alquanto brutta con fior fiori di toast all’avocado, abitudini che hanno messo in disparte i pomodori per ricorrere all’avocado da spalmare, scaldare, divorare, affrettare (addirittura) nella sua maturazione. Ma come può un alimento così sponsorizzato per le sue proprietà, ovvero quelle di contenere grasso buono, “agente” necessario per la circolazione, elemento di energia incredibile per lo sport, passare da sanissimo a non molto sano? Succede quando la Kind, azienda di snack statunitensi, inizia una battaglia per ridefinire la parola “sano” che viene applicata sulle confezioni di alcuni alimenti considerati tali dalla Food and Drug Administration. Nel caso qualcuno stesse programmando un’estate 2016 in California ripassino delle definizioni della FDA: i prodotti alimentari definiti sani non possono contenere più di un grammo di grassi saturi per porzioni e rimane sotto al 15% di contenuto calorico.

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Quindi l’avocado è TROPPO grasso? Anche se è un alimento che si trova così in natura e non è trattato? La faccenda si infittisce quando anche Marion Nestle (nomen NON omen) della New York University spiega all’Huffington Post una serie di controsensi nella definizione di “sano” dopo anni in cui si considerano i grassi saturi grassi buoni. Criticissima la faccenda anche secondo la giornalista Kate Bratskeir di Mic che riassume la questione prendendo in mano la confezione di una merendina e trovando impossibile definirla sana secondo gli standard della FDA solo sommando tutti gli ingredienti della merendina in questione. Riassunto: i grassi buoni sono i nuovi grassi cattivi?

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