Piccolo esercizio di aritmetica. Facciamo un conto approssimativo delle ore passate più o meno in un anno piegate in due con il mal di pancia, per un intossicazione alimentare oppure l'influenza intestinale? Basta sfogliare l’agenda dell’anno scorso, cercare le giornate in cui si è rimasti a casa malati, e cercare di ricordare più o meno quante di queste erano per problemi intestinali. Sommatele tra loro e moltiplicatele per la vostra vita (escludendo la prima infanzia, dai, tanto quello è un periodo in cui piangere di mal di pancia è l’unica occupazione utile). Solo dopo questo calcolo saprete quanto tempo della nostra vita ci porta via qualcosa che ci procuriamo spesso per la leggerezza di aver mangiato qualcosa incautamente. Almeno, si tratta di leggerezza quando parliamo di intossicazione alimentare e non di influenza intestinale. Ma a parte attribuirsene la responsabilità (quando arriva arriva, inutile piangere sull’Imodium versato) come facciamo a distinguere intossicazione alimentare da influenza intestinale? Bisogna conoscere bene le cause e i sintomi di entrambi. E ci si curerà meglio.

Influenza intestinale intossicazione alimentare confonderle è molto rischiosopinterest
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Intossicazione alimentare cause (ed effetti). Fastidiosissimo disturbo (issimo, issimo… ) si presenta quando l’organismo si sta ribellando a virus, batteri o altre sostante nocive che hai ingerito. La definizione, semplicissima, riportata da Self.com è del professor Benjamin Chapman dell’università del North Carolina. Tutti questi colpevoli si nascondono ovviamente nel cibo. Possono essere dei virus come la salmonella, l’escherichia coli, la listeria, la shigella diysenteriae (okay, basta, tanto non si vedono a occhi nudo e non sapremo mai quale ci ha intossicato). Questi virus possono trovarsi nel cibo avariato o lavato male, o infetto, come le uova crude o il pollame. I sintomi dell’intossicazione alimentare si manifestano molto rapidamente. Se appena mangiato correte verso la toilette (magari in ufficio...) vuol dire che l’organismo si vuole sbarazzare subito del cibo che lo ha “avvelenato”, da qualsiasi (ehm) uscita trovi disponibile.

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Influenza intestinale cause (ed effetti) Altra storia è l’influenza intestinale, una vera e propria influenza in cui un tipo particolare di virus invece di scegliere, ad esempio, i polmoni, si piazza nell’intestino o nello stomaco. I sintomi sono molto simili a quelli dell’intossicazione ma mooolto meno esplosivi. Mentre l’intossicazione si manifesta in meno di 4 ore (usando i suoi modi garbati), con l’influenza si percepisce un’incubazione che può durare anche 12 ore dal momento in cui si è contratto il virus, esattamente come n’influenza normale. L’organismo, oltre a sbarazzarsi del cibo (anche qui da ovunque gli sia possibile) viene tormentato da spossatezza e febbre anche molto alta.

Intossicazione alimentare rimedi (santissimi). Non c’è molto da fare: i sintomi si esauriscono da soli appena il corpo sente di aver espulso ogni traccia della sostanza tossica o guasta causa del malessere, In genere bastano poche ore, al massimo una giornata (ecco perché in questo caso assumere farmaci che bloccano i sintomi non è sempre una buona idea). L’influenza intestinale, rimedi. Se invece i sintomi si protraggono, e come già detto si è manifestata la febbre, non ci sono più dubbi che si tratti di influenza. Anche questa ha il suo decorso, ma mentre il medico può prescrivere integratori salini e farmaci per abbassare la febbre, è assolutamente importante NON assumere antibiotici, che sono completamente inefficaci contro i virus e abbassano ulteriormente le difese immunitarie, e la flora intestinale. Attenzione inoltre perché una intossicazione alimentare, se causata da virus, può anche trasformarsi in influenza. Le cose da fare, in entrambi i casi sono due: mantenersi idratati. Se non si può mangiare nulla fino alla fine dei sintomi, bisogna almeno bere. Tenere sotto controllo quello che si espelle. Perché se dall’uno o dall’altro versante compaiono anche solo piccolissime tracce di sangue, bisogna SUBITO interpellare un medico, se non addirittura recarsi al pronto soccorso, perché si può trattare di un’intossicazione MOLTO seria, che comincia a potersi considerare un avvelenamento. Ultimo consiglio, anche se la mamma ce lo ha ripetuto sin da bambini: cerchiamo di avere più cura per ciò che mangiamo. Abbiamo un corpo solo, non trattiamolo male.

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in apertura foto di Max Bender su Unsplash