Non si gioca con il cibo, il ritornello preferito delle nostre infanzie, quando la fame passava ma dovevamo necessariamente finire il piatto. Non giocare con il cibo e allora avanti indietro con la forchetta, un’altalena di speranze impiattate sognando che quell'avanzo di fettina di carne sparisse per evaporazione (non è mai successo, sob). Anno domini in corso: dimentica tutto e gioca con il cibo. Come prego?! Disfare così l'ennesima certezza incrollabile? Dopo bento box, poké bowl e scacchiere di food cubes, è il momento di una nuova tendenza tra le ricette su Instagram: il #foodjenga. Rispolverare il caro vecchio gioco che ha allietato tanti noiosi pomeriggi (estivi o invernali che fossero) e quelle infinite nottate nei pub, e farlo con il cibo. Perché non ci abbiamo pensato prima? (Forse perché ci piace mangiare molto più di quando fossimo bambine, n’est pas?).

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Le regole del food jenga, spiegate da ogni food blogger su Instagram che si rispetti, sono ovviamente quelle tradizionali del jenga: impilare i pezzi di cibo a file di 3 per 18 piani di altezza, ma anche meno va bene, realizzare una colonna e iniziare finalmente a giocare. Si toglie un pezzo dal centro e lo si ripone in cima, badando a non far cadere tutto subito. Si va avanti così, lentamente, con la torre di #foodjenga che traballa sempre di più, fino ad aggiudicarsi l’effetto WOW di a) far crollare la torre in una morbosa curiosità per il disastro (alimentare) b) mangiarsi il cibo spiattellato al suolo OPS sul tagliere con maggiore soddisfazione. #Foodjenga non è ai livelli del #foodporn su Instagram, ovviamente, ma sale progressivamente con le sfide che vengono postate su Instagram. Il cibo food jenga perfetto sono naturalmente le patatine fritte, le celeberrime french fries da urlo che si prestano per forma&sostanza all’esecuzione del gioco. E anche ad essere mangiate di gusto dopo il crollo, ché le patatine fritte sono buone anche fredde (non sentiamo ragioni in merito).

Scorrendo l’hashtag si trovano anche creazioni ben più impegnative: torri di snack al caramello, jenga di savoiardi, di churros, di cantucci o brownies (ben difficili da togliere pezzo per pezzo e facilissimi da sbriciolare miseramente). E food jenga su Instagram di chele di granchio, frittelle di pesce, crocchette, fettine di anguria e vegan food. Persino un food jenga di cannoli siciliani che farebbe gridare al sacrilegio qualunque pasticciere della Trinacria devoto alla ricotta, che si fa il segno della croce e si raccomanda alle sante prima di riempire il cannolo.

Ma tra i blog di cucina su Instagram non c’è divinità e santità del cibo che tenga. Vero è che giocare a food jenga con le crudité da inzuppare nel pinzimonio potrebbe farci soffrire un po’ di meno la rigidità (mentale?) della dieta per la prova costume. Ma da un momento all’altro ci aspettiamo anche l’inimmaginabile: un #foodjenga di costolette ben grigliate, da mangiare ormai tristemente fredde. Ma restiamo d'accordo che le patatine fritte si prestino benissimo ad un giochino innocente potrebbe anche diventare afrodisiaco: perché non organizzare uno strip food jenga a gironi da instagrammare fino al punto di non ritorno, già che ci siamo?