Lo abbiamo sempre saputo: un’intossicazione alimentare si busca facilmente, con un po’ di disattenzione. Lo sappiamo da quando eravamo bambini e i mal di pancia erano uno spauracchio potente. Ci hanno insegnato che il cibo caduto a terra non si mangia e che le cozze sono pericolose (a volte anche ben cotte) e che comunque tutti i frutti di mare crudi lo sono (abbondare di limone sulle ostriche aiuta, ma non immunizza mica). Ci hanno anche spiegato che le uova crude sono nutrienti ma non sono il massimo dell’igiene e possono causare la salmonella. Gli americani si stupiscono molto quando scoprono che le beviamo crude o che le diamo ai bambini sbattute in zabaione. Abbiamo imparato la differenza fra intossicazione alimentare e influenza intestinale. Ci sono però un sacco di altri cibi causa di intossicazione alimentare abbastanza insospettabili, a cui Insider ha dedicato un articolo intervistando Bill Marler, un esperto di questo tipo di infezioni gastrointestinali che però non è un medico, ma un avvocato che ha fatto vincere, a clienti intossicati dal cibo, molte cause contro le aziende che li producono. Cibi che lui non consuma mai è che meglio conoscere, anche per risolvere l’eterna questione “cosa mi avrà fatto male? Non ho mangiato nulla di strano!”.

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La farina. Sì, la farina cruda. Negli ultimi anni, negli Stati Uniti, sono stati riscontrati parecchi casi di intossicazioni fra persone che hanno leccato le mani sporche di farina, o hanno mangiato l’impasto crudo. Non capendo quale fosse la causa, le analisi della farina lo hanno spiegato. Durante la lavorazione della farina la contaminazione di batteri nello stabilimento, soprattutto Escherichia Coli, è molto facile. Meglio cuocere.

La frutta e verdura già tagliate. Sì, sono tanto comode. Ma più un alimento crudo viene manipolato da estranei, più aumenta il rischio che venga contaminato accidentalmente. Secondo uno studio condotto negli Usa circa un terzo delle 208 buste di insalata esaminate erano contaminate da batteri con la potenzialità di causare intossicazioni. Poi, molti batteri muoiono con condimenti come il limone, ma la minaccia c’è.

I germogli. La moda di mangiare germogli di soia, di alfa-alfa e altre piante commestibili è scoppiata un paio di decenni fa grazie alle tante proprietà che contengono. Tuttavia, hanno provocato trenta focolai di intossicazione alimentare negli Stati Uniti in due decenni, con infezioni da salmonella e e-coli. Bisogna fare attenzione a chi ce li vende.

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Succhi di frutta non pastorizzati e acqua grezza. Il crudismo invita a non consumare aranciate e simili pastorizzate perché sono impoverite dalle vitamine. Però consumarle fresche non esenta dal rischio di contaminazioni. Quando mangiamo un frutto lo laviamo accuratamente, ma la fretta di produrre succhi non sempre coincide con la pulizia del frutto. Dobbiamo proprio rammentare come si fanno i concimi naturali? L’acqua grezza è una moda scoppiata di recente. C’è chi dice che bere acqua non completamente pulita aiuta a rafforzare le difese dello stomaco contro il famigerato helicobacter, il batterio che causa ulcere e tumori allo stomaco, perché in fondo ci siamo evoluti bevendo dai torrenti. Ma se a un certo punto qualcuno ha iniziato a filtrare l’acqua e ad aggiungere cloro è perché ha eliminato il rischio di ingerire ogni tipo di impurità, da contaminazioni animali all’epatite, fino alla Giardia, un parassita unicellulare ancora molto diffuso che si piazza nell’intestino causando gravi danni, soprattutto nei bambini.

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La carne cruda o al sangue. Ormai tendiamo a considerare ciò che è esposto nei supermercati come pulito e sterilizzato. Invece alla fine degli anni 90 (e non è un secolo fa) una nota catena di supermercati mise in commercio nel periodo di Halloween, inconsapevolmente, una grande partita di carne contaminata dalla salmonella. E tutti quelli che avevano servito tartare per una cena a tema horror finirono infettati con i loro ospiti. Per distruggere la salmonella e l’e-coli la carne deve raggiungere i 160 gradi. Spiegatelo anche a Donal Trump: dicono che se la sua bistecca non sanguina, la rimanda alle cucine.